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Data: 01/06/2017
Testata giornalistica: Prima da Noi
Ecco la lista delle presunte tangenti di Toto ai consulenti Anas. Nuova udienza processo Mare- Monti

PESCARA. Una lista formata da tre colonne: nella prima è annotato l’oggetto dell’incarico del consulente, la seconda colonna denominata “ufficiali” è il denaro che il consulente ha richiesto all’Anas come compenso; nella terza colonna denominata “impresa” il denaro che l’impresa Toto avrebbe dovuto versare ai consulenti del commissario al fine di portare il ribasso di gara dall’originario 31% al 7 %.

Tariffe e cifre che emergerebbero da una mail interna della Toto spa sequestrata dalla Forestale nel 2009.

Il documento è stato interpretato da Michele Brunozzi, carabiniere forestale che ha svolto le indagini interrogato dal pm Gennaro Varone, ieri durante l’udienza del processo Mare-Monti che va avanti per accertare i reati delle persone fisiche dipendenti delle società imputate al fine di accertare eventuali responsabilità imputabili agli stessi enti economici.

Mentre i reati per le persone sono già tutti prescritti.

La lista delle presunte tangenti “decodificata”, sequestrata a Carlo Strassil, è stata mostrata al presidente del Tribunale al quale l’investigatore ha spiegato come anche altre spese che i consulenti del commissario Anas erano tenuti a sostenere in realtà erano state pagate dalla ditta Toto.

Si tratta di un elenco nel quale, secondo la Procura, sarebbero state annotate una serie di dazioni di denaro elargite dalla Toto SPA ai consulenti del Commissiario Straordinario Valeria Olivieri.

Nel documento si chiariva pure che i computi della lista «vanno controllati solo ai fini della determinazione dei costi di costruzione in modo tale da poter determinare il nuovo ribasso da noi ritenuto accettabile per la riconsegna del lotto».

Ma nell’udienza di ieri si è parlato anche di altro.

«L'adeguamento del prezziario, dal 1999 al 2006, è stato deciso in una riunione a Roma il 28 marzo 2007, come testualmente riportato dal protocollo 59 del commissario straordinario. L'incremento del prezziario è stato chiesto dalla Toto Spa», ha spiegato Michele Brunozzi, assistente capo dei carabinieri forestali.

«Durante una perquisizione effettuata presso il domicilio del commissario straordinario Valeria Olivieri – ha proseguito Brunozzi, - è stato sequestrato un atto, su carta intestata Toto Spa, con un appunto manoscritto denominato 'offerta prezzi', che rappresenta le quantità delle materie prime, ricavi e costi, con il prezziario, dove alla fine del foglio viene annotata la determinazione dell'incremento medio da applicare del 61%».

«Il 28 febbraio del 2007 il commissario straordinario Valeria Olivieri deposita la proposta transattiva riservata per la riattivazione dei lavori all'impresa affidataria, in pratica viene affidato il primo tratto dell'autostrada alla Toto Spa, dal chilometro 102 al chilometro 107, e vengono definiti i nuovi termini contrattuali, ovvero il ribasso viene portato dall'originario 31,2% al 7% - ha detto ancora Brunozzi nel corso della sua deposizione - il ribasso è stato stabilito dalla Toto Spa, come dimostrano alcune e-mail sequestrate del 2006».

Il testimone ha citato uno scambio di e-mail tra Vecchiarelli della R&L e i dipendenti della Toto Spa, Consalvo e Crognale. Ed ha citato anche un'e-mail del 3 aprile 2007. «Siamo nella fase dopo il deposito della relazione del commissario straordinario – ha precisato il carabiniere forestale - il dirigente della Toto Spa, Rapposelli, invia ad Alfonso Toto un file pdf nel quale è riportato il quadro economico del progetto del 2006, elaborato al 19 dicembre 2006, nel quale la Toto Spa indica chiaramente un ribasso del 7%, che poi verrà stabilito dal commissario straordinario due mesi dopo».

Il carabiniere forestale ha riferito anche di un episodio riguardante la R&L, amministrata da Sergio Strassil, figlio di Carlo Strassil, che aveva ricevuto un appalto per svolgere indagini geologiche e geotecniche.

«I lavori sono stati subappaltati ad altre due società, la Italgeo per 24mila euro e la Sit Lavori per 26mila euro – ha detto Brunozzi - la fattura presentata all'Anas da parte della R&L era però di 300mila euro. In un file excel è stata riportata la quantità di metri effettivamente interessati dal lavoro - spiega l'investigatore - mentre in sede di fatturazione questi quantitativi sono stati ritoccati al rialzo».

Il processo iniziato nel 2008 e terminato poche settimane fa con la prescrizione per tutti gli imputati, tra i quali figuravano il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso e gli imprenditori Carlo, Alfonso e Paolo Toto. Restano in piedi gli illeciti amministrativi, che chiamano in causa le imprese Toto Spa, Cra Spa e R&L Srl di Carlo Strassil.

Al centro del quadro accusatorio, delineato dal pm Gennaro Varone, l'appalto per la realizzazione della Strada Statale 81 nell'area Vestina, la cosiddetta Mare-Monti, che in realtà non ha mai visto la luce. Un appalto che, a giudizio dell'accusa, sarebbe stato vinto dai Toto con un'offerta "anomala e anti-economica", con le cifre che sarebbero state poi ritoccate al rialzo tramite perizie di variante.

Secondo le risultanze emerse dalle indagini e che hanno prodotto anche arresti il vero redattore della variante del progetto sarebbe stata l'impresa Toto spa mentre Strassil avrebbe «semplicemente assemblato atti inviatigli dalla azienda sulla base dei quali ha poi predisposto quelli da sottoporre e far sottoscrivere ai pubblici ufficiali competenti».

In più sempre Strassil si sarebbe auto-liquidato il compenso di 2,2 mln di euro.

Una montagna di soldi. Per fare cosa?

Nel corso dell'udienza, al quale era presente Carlo Strassil, sono state respinte le eccezioni presentate dal legale di quest'ultimo, che aveva invocato una sentenza di proscioglimento. Il giudice Rossana Villani ha aggiornato l' udienza al prossimo 21 novembre, quando sarà ascoltata circa la metà dei 30 testimoni citati dall'accusa.

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