L'ultimo dato è aggiornato al 30 aprile scorso e dice che sono ancora 8.859 le persone alloggiate all'interno del Progetto Case, per un totale di 3.500 nuclei. Se si aggiungono quelle ancora nei Map (2.280) si ha la dimensione plastica di quanto ancora, a oltre otto anni dal sisma, il sistema alloggiativo emergenziale realizzato dopo il sisma abbia una sua importante funzione. Il destino di tutto il compendio è diventato oggetto di scontro in campagna elettorale, soprattutto all'indomani del nuovo caso-incuria che ha portato all'evacuazione di un'intera piastra a Coppito 2 a causa di gravi lesioni nella struttura portante derivanti da infiltrazioni. Il caso è deflagrato perché il sindaco, in un'intervista, ha detto per l'ennesima volta che l'Europa, avendo finanziato la realizzazione delle new town, ne pretende la loro temporaneità. Argomento già discusso nel 2014 e, in ultimo, nel marzo del 2016.
Ieri, però, il candidato del centrodestra Pierluigi Biondi ha voluto convocare sull'argomento una conferenza stampa urgente, supportato al tavolo da esponenti dell'intera coalizione. Carte alla mano, Biondi ha letto numerosi passaggi delle lettere, in particolare dei funzionari comunali, che nel corso degli anni sollecitavano l'amministrazione a trovare soluzioni strutturali per la gestione (e quindi operative e finanziarie), segnalando al contempo le gravi difficoltà. «Il Comune ha attaccato Biondi - si è fatto carico del complesso senza avere garanzie né in ordine alla qualità dei fabbricati, perché non fa fare perizie, né in ordine alle somme da versare per la manutenzione, nonostante le sollecitazioni dei funzionari e persino di un assessore. Inoltre fa finta di nulla sulle spese, non chiedendo agli assegnatari né il pagamento degli affitti né dei canoni di compartecipazione, cosa che porterà anche a una condanna della Corte dei Conti. Nel frattempo da quando viene consegnato il compendio Case, aprile 2010, alle prime bollette, succedono cose che il Comune non sa: c'è gente che se ne va, gente che muore, gente che si trasferisce, gente che rientra. E, ovviamente, non viene imputata alcuna spesa». A fine 2012 il Cipe stanzia 4,4 milioni di euro per la manutenzione: «Unitamente ai canoni di compartecipazione ha detto Biondi questa cifra avrebbe dovuto costituire il plafond per la manutenzione. Ma nel frattempo il Comune a causa della morosità con i gestori ha dovuto cartolarizzare il debito con le banche, pagando dunque anche gli interessi, con rate che non è riuscito a coprire con ciò che ha incassato dalla compartecipazione. E dunque non si è riusciti a fare la manutenzione. Trifuoggi addirittura è dovuto andare a rinegoziare la rata, per abbassarla». Biondi ha concluso ironizzando sulla dichiarazione di Cialente: «Dice che quando compra un'auto non la apre per vedere se sta tutto a posto? Beh, ma se dopo 7 anni non fa la revisione, non cambia l'olio, la macchina salta per aria». Sulla demolizione Biondi ha frenato: «Cacceremo le polizze fideiussorie dai cassetti, incamereremo le somme per la manutenzione, tratteremo con il Governo nuove risorse. Quando saranno terminate le incombenze con le ditte, per esempio quelle che hanno messo i pannelli fotovoltaici, allora forse si potrà ragionare selettivamente sull'abbattimento».