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Pescara, 24/11/2024
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Data: 06/06/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Centro turistico, i sindacati: basta annunci. Filt-Cgil, Uiltrasporti e Ugl: da Cialente un cronoprogramma che non tiene conto dei lavoratori

L'AQUILA«Annunci, solo annunci. Ma ci si dimentica dei lavoratori».Ha suscitato la reazione dei sindacati l'articolo pubblicato sul Centro, in cui il sindaco Massimo Cialente detta il cronoprogramma delle prossime opere sul Gran Sasso, compreso il cantiere per la nuova seggiovia delle Fontari, che dovrebbe partire a metà giugno. Data confermata dall'amministratore unico del Centro turistico Gran Sasso Fulvio Vincenzo Giuliani, il quale ha anche precisato che, ai circa 50 dipendenti dell'azienda, tra fissi e stagionali, è stato pagato lo stipendio di aprile e sta per arrivare anche quello di maggio. Ma a Filt-Cgil, Uiltrasporti e Ugl non basta: «A pochi giorni dalle elezioni», dicono le segreterie provinciali, «apprendiamo dalla stampa un roboante cronoprogramma di lavori imminenti sul Centro turistico del Gran Sasso, che tocca temi importanti, ma dimentica ancora una volta la condizione dei lavoratori. Loro rimangono senza stipendio e lasciati fuori da ogni annuncio. Insomma, come sempre si disegnano scenari che non tengono conto della condizione di chi dovrebbe permettere a chi immagina progetti, di avere poi la condizione per realizzarli». Secondo i sindacati, «i dipendenti sono stufi di annunci. Loro vorrebbero essere trattati come gli altri lavoratori delle società partecipate del Comune. Intanto si improvvisa. Albergo aperto a giorni alterni. Solo il senso di responsabilità dei lavoratori supplisce alle tante, troppe e inaccettabili mancanze organizzative e gestionali. Loro vengono ripagati rimanendo ancora senza stipendio, o percependone uno ogni tre mesi. Noi pensiamo che tale condizione non sia più tollerabile». I sindacati tracciano anche una riflessione sul futuro del Gran Sasso, tema dibattuto da anni e diventato centrale nella campagna elettorale: «Il destino del turismo sulla montagna aquilana non può essere lasciato all'improvvisazione. I lavoratori non intendono più assistere a tanto scempio: si sono prestati e hanno incoraggiato ogni azione tesa ad aumentare le possibilità di accrescere i ricavi. Hanno fatto la loro parte. Non è più sostenibile continuare ad annunciare casse piene di soldi e dipendenti non pagati. Insomma, condizioni differenti a seconda che si agisca come dipendenti fedeli o come un qualsiasi creditore. Ognuno si assuma le proprie responsabilità. Se l'azienda non è in grado di garantire condizioni dignitose ai lavoratori», concludono Filt-Cgil, Uiltrasporti e Ugl, «si assumano le decisioni necessarie. Lo faccia la politica, lo faccia chi dalla politica è stato delegato alla gestione dell'azienda».

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