Un passo indietro per l'aeroporto d'Abruzzo. Dal primo giugno l'Enav, l'ente nazionale di assistenza al volo, lo ha classificato tra gli scali «a basso traffico»: prima conseguenza, la proposizione di due nuove tipologie di contratto di lavoro a tutto il personale, con ovvia perdita di livelli di inquadramento e salari. Lo sottolinea l'associazione Pescara mi Piace, che si sofferma sui tagli agli stipendi e sui trasferimenti all'aeroporto di Pescara.
«L'Enav - spiega l'associazione - ha proposto ai propri dipendenti due diverse tipologie di contratto: il primo per quei dipendenti che avrebbero scelto di mantenere le proprie condizioni contrattuali maturate ma accettando il trasferimento in altra sede; il secondo per i dipendenti che avrebbero deciso di restare nella sede di lavoro di Pescara, ma, in questo caso, accettando una riduzione di stipendio del 30 per cento e il cambio della qualifica professionale».
Sottolineando che alcuni dipendenti hanno optato per la strada del trasferimento, Pescara mi piace parla di «una vergogna che, nonostante i nostri ripetuti e costanti appelli, si sta consumando nel silenzio dei sindacati, della stessa societą di gestione dei servizi a terra dell'aeroporto, la Saga, e della Regione stessa che, a questo punto, non potranno continuare a negare anche l'evidenza dei fatti».