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Data: 06/06/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Cautela sul nuovo mercato etnico

Lo sgombero del ghetto di via Ariosto non pregiudica il progetto per il nuovo mercato etnico. Diritti e doveri, però, sono due facce della stessa medaglia, ha sottolineato ieri il sindaco Marco Alessandrini alla delegazione di ambulanti senegalesi che si è presentata in Comune per fare il punto sulla realizzazione della nuova struttura, a dieci mesi dallo sgombero del mercatino nelle aree di risulta. Vuol dire che l'amministrazione comunale è pronta a onorare il proprio impegno, misurandosi con un groviglio di adempimenti complicato dall'ultima legge regionale in materia, ma soprattutto affrontando un consiglio comunale che si annuncia rovente per portar a casa la necessaria variante al piano regolatore. Il no pregiudiziale dell'opposizione di centrodestra sarà ovviamente più severo dopo i disordini seguiti al blitz delle forze dell'ordine nel ghetto etnico di Montesilvano.

LA LINEA DURA D'altronde le due vicende sono collegate anche sul piano sostanziale, visto che esplicitamente rappresentano l'affermazione di un principio fondamentale per la Prefettura: un conto è l'accoglienza, un conto è tollerare derive criminali come quelle documentate dall'attività investigativa sia nell'ex mercatino etnico sia nel quartiere monopolizzato dalla comunità senegalese e africana. E maneggiare l'argomento, per le amministrazioni comunali, è diventato obiettivamente complicato. Impossibile negare che il blitz di via Ariosto abbia suggerito prudenza all'amministrazione pescarese.
D'altro canto, sotto lo slogan che legalità e ordine non possono giustificare lesioni della dignità delle persone, a spingere per risolvere il problema degli ambulanti senegalesi è un arco di forze che va dalla Cgil a Sinistra italiana, a Rifondazione comunista. E la giunta di centrosinistra di Marco Alessandrini non può ovviamente permettersi strappi su questo versante.
L'impegno ribadito è arrivare in breve tempo all'approvazione della variante di piano regolatore, per procedere ai lavori nel tunnel ferroviario concesso in uso da Ferrovie, e a un bando per la gestione del mercato. La soluzione preferita dall'amministrazione, è stato ribadito ieri in Comune, è quella dell'unico soggetto, possibilmente un'associazione degli ambulanti stranieri, incaricato della gestione dei singoli punti vendita e garante nei confronti del Comune della regolarità del mercato. Un sentiero strettissimo lungo il quale è altissimo il rischio della perdita di consenso. È il motivo che ha spinto Alessandrini a chiedere alla comunità senegalese un impegno forte a tornare alla correttezza di comportamenti dei primi tempi.

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