Tra i mezzi che quotidianamente non partono dalle rimesse e tra quelli che si bloccano per le strade, l'ultimo paradosso sui trasporti pubblici di Roma si è consumato ieri ai piedi dell'Altare della Patria: poco dopo le 16.30 un bus della linea 46 è partito dal capolinea senza conducente alla guida ed è finito contro una Smart. L'azienda ha avviato un'indagine interna ma ci sono due ipotesi che possono spiegare l'incidente: la dimenticanza dell'autista, che è sceso dal veicolo al capolinea senza azionare il freno, o quella per cui il freno, pur essendo stato inserito, si è poi sbloccato forse per un guasto. «Fast and Furious ci spiccia casa», ironizzava ieri un utente su Twitter, a pochi istanti dall'incidente. In verità, c'è poco da ridere, almeno per due ragioni: la donna al volante della piccola auto è rimasta leggermente ferita ma soprattutto perché lo stato dei mezzi Atac vetusti e danneggiati e i disagi che ne seguono, investono (qui è proprio il caso di dirlo...) quotidianamente gli utenti.
CORSE SALTATE Molti, ormai, sono esasperati. Dati alla mano, difficile dargli torto. Soltanto lunedì scorso, dopo il lungo ponte del 2 giugno, sono state sospese per diverse ore 5 linee del trasporto pubblico. La linea 34 che collega Monte del gallo a via Crescenzio ha lasciato i pendolari a piedi per buona parte della giornata. Stesso canovaccio anche per la linea 020 (che da Prima Porta tocca gran parte dell'area intorno a Saxa Rubra), per la linea 089 (Casale Lumbroso-Portuense), per la 443 (area intorno a Rebibbia) e ancora per la linea 188 (che da largo Diaz attraversa la zona intorno allo stadio Olimpio, Farnesina e Ponte Milvio compresi). Il motivo? «Indisponibilità di vetture» spiegava l'azienda sul profilo Twitter. Più banalmente, non c'erano i bus da fare uscire dalle rimesse. Ogni giorno stima il sindacato Sul interno ad Atac dalle otto rimesse dell'azienda, a causa del mancato esercizio dei bus malandati, vengono soppresse o ridotte circa il 40% delle linee attive su Roma. Del resto, sempre secondo i calcoli del sindacato, delle 2 mila vetture complessive in seno all'Atac ogni giorno ne escono dalle rimesse appena 1.200.
Così, l'altro ieri, si è consumata l'ennesima giornata di passione per i pendolari anche in ragione del fatto che le linee sospese e riattivate a distanza di ore collegano diverse zone non propriamente ai margini di Roma. A questo si sono poi aggiunte le ormai abitudinarie deviazioni causate dai lavori su alcuni tratti stradali o gli incidenti provocati da terzi che hanno rallentano almeno una decina di linee. Ieri anche il tratto ferroviario della Roma-Viterbo è andato in blocco per un guasto tecnico che ha soppresso le corse iniziali del mattino come quella delle 6.32 da Roma e quella delle 7.02 da Montebello. Il servizio è stato ripristinato solo a metà pomeriggio.
I GUASTI In questi giorni, poi, con l'arrivo dell'estate dei 200 bus che escono da ogni rimessa, circa 50 rientrano nel corso della mattinata per diversi guasti compresi quelli all'area condizionata. L'Atac, come ha denunciato il Sul, ha emanato una disposizione verbale con la quale ha intimato agli autisti di non aprire verbali per guasti all'impianto di condizionamento, pena eventuali rapporti disciplinari. E proprio per questo il sindacato ha impugnato carta e penna scrivendo all'azienda per chiedere urgentemente una risoluzione. Il caos che investe la manutenzione dei veicoli pubblici è diventato quasi una condizione endogena al servizio. Solo qualche numero: il parco veicoli dell'Atac è tra i più vetusti d'Europa. L'età media delle vetture si aggira intorno agli 11 anni, contro i 5 di Berlino e i 6 di Londra. Senza contare il problema dei pneumatici dei mezzi le cui scorte sono, ormai, agli sgoccioli. L'azienda ha avviato un bando per ordinare 4 mila gomme: 3.200 nuove e 800 recuperate dalle carcasse dei bus rotti e mai più riparati.