Il sindaco Maurizio Brucchi ha azzerato la Giunta. Lo ha fatto ieri pomeriggio, alle 15, convocando gli assessori prima della riunione con i consiglieri di maggioranza, che si è protratta ben oltre le 18, ora di inizio del Consiglio comunale. Brucchi è andato in aula, all'Ipogeo, solo per comunicare alla minoranza presente che il Consiglio era saltato e che si sarebbe svolto in seconda convocazione. Il sindaco temporeggiatore ha così ottenuto un'altra settimana per cercare di trovare una sintesi che all'inizio della crisi sembrava davvero impossibile. «E' stata una riunione discussa e combattuta ha detto Brucchi a caldo uscendo dalla riunione di maggioranza ma costruttiva. Tutti i 18 consiglieri sono stati d'accordo su un punto: non vogliono lasciare la città in mano ad un commissario e si impegneranno affinché questo non avvenga. Io ho compiuto un gesto forte, azzerando la Giunta e dando un senso di discontinuità: è stato apprezzato e dimostra che tengo davvero al fatto che questa amministrazione resti in piedi». Il sindaco ha anche annunciato che in questa settimana ci saranno delle riunioni quotidiane, in cui sembra che tutti si impegneranno a smussare gli angoli. Ma c'è una novità: anche gli ex della maggioranza, quindi i civici di Al centro per Teramo e Raimondo Micheli di Fratelli d'Italia-An saranno invitati a partecipare. «Se il sindaco ci convochera, andò a sentire cosa avrà da dire», spiega Guido Campana. Brucchi usa una metafora semplice ma indicativa, per spiegare cosa accadrà. «C'era chi voleva andare al mare e chi in montagna, cercherò di farli incontrare a San Nicolò». Si prospetta quindi una soluzione terza, un genere che sembra piacere molto al sindaco Brucchi: tra i gattiani, che hanno premuto fino all'ultimo per non toccare la Giunta a nove, e i dissidenti, che a gran voce hanno chiesto un esecutivo con sei componenti, si potrà arrivare anche a sette assessori. Dopo la riunione di maggioranza c'è stato un fuggi fuggi generale: ai consiglieri hanno lasciato la parola al sindaco, anche i tre dissidenti hanno fatto solo poche battute per commentare l'accaduto: sono apparsi meno combattivi del solito. «La nostra posizione resta sempre la stessa ha spiegato mimmo Sbraccia questa settimana sarà decisiva per il futuro della città, parteciperemo alle riunioni e vedremo se ci saranno degli spiragli per trovare la quadra». Per Vincenzo Falasca l'azzeramento è stato un atto rilevante. «Speriamo di arrivare al prossimo Consiglio con una maggioranza e un programma ben definiti». L'appuntamento dunque è per il 13 giugno alle 16, con il Consiglio che si riunirà in seconda convocazione. La minoranza, che ha risposto all'appello (mancavano Gianluca Pomante e Paola Cardelli) si è scagliata contro il sindaco. «Questo teatrino vergognoso è l'ennesimo insulto alla città ha affermato il capogruppo del Pd Gianguido D'Alberto stanno pensando solo alle poltrone intanto il finanziamento di 400 mila euro per il sociale rischia di saltare».