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Pescara, 24/07/2024
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Data: 09/06/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Caso Soget, Mazzocca e Sospiri a giudizio. Il primo avrebbe beneficiato della mancata riscossione di 22mila euro, l'altro della rateizzazione di 13mila euro di multe

PESCARA Finisce in tribunale l'inchiesta sulla Soget e i presunti favori ai politici. Il giudice per l'udienza preliminare, Antonella Di Carlo, ha rinviato a giudizio il sottosegretario alla presidenza della giunta regionale, Mario Mazzocca, il capogruppo di Forza Italia alla Regione, Lorenzo Sospiri, oltred a Gaetano Monaco e Domenico Ludovico, rispettivamente direttore generale della Soget di Pescara e responsabile del settore esecutivo della società. Nel mirino dell'accusa, sostenuta dai pm Gennaro Varone, Anna Rita Mantini e Mirvana Di Serio, due episodi di presunti favoritismi: il primo a beneficio del sottosegretario regionale e il secondo del capogruppo di Forza Italia, imputati di abuso d'ufficio in concorso, con Monaco e Ludovico che devono rispondere anche di falso ideologico in concorso per la questione riguardante Sospiri. Per quanto riguarda Mazzocca, che aveva un debito di 22.300 euro nei confronti dell'Aca, sempre secondo l'accusa, Monaco avrebbe disposto nel 2014, per «mere ragioni di favoritismo», la cancellazione dell'ipoteca iscritta su un immobile di Caramanico, con la motivazione di «definizione del debito». Il direttore della Soget è poi accusato di aver disposto, «ancora indebitamente, la sospensione della prosecuzione delle procedure esecutive finalizzate alla riscossione del credito» e di aver disposto che «venisse tenuta ferma, sottraendo, di fatto, Mazzocca alle procedure esecutive, consentendogli di restare inadempiente» e procurandogli un ingiusto vantaggio patrimoniale. Mazzocca viene ritenuto «l'istigatore e il beneficiario» di quanto disposto dalla Soget in suo favore. Le contestazioni a Sospiri, relative al periodo 2013-2014, riguardano, invece, le procedure di pignoramento dei compensi della Regione al consigliere per due crediti, uno di 2.473 euro e l'altro di 10.931, per sanzioni al Codice della strada e tributi comunali non versati. Sospiri, stando alle accuse, avrebbe sollecitato dei provvedimenti in suo favore e la Soget avrebbe disposto la revoca dei pignoramenti. Sempre secondo i pm, Monaco e Ludovico avrebbero consentito «immotivate rateizzazioni del debito di Sospiri, in mancanza di istanza di rateizzazione proveniente dall'interessato». L'unico scopo, per i pm, sarebbe stato quello di consentire al politico «di non pagare alcunché e di restare inadempiente, procurando un ingiusto vantaggio patrimoniale». Sospiri è accusato anche di aver attestato il falso al Comune di Pescara sulla permanenza della sua residenza anagrafica. Il processo ai quattro imputati prenderà il via il prossimo 24 ottobre. Le indagini sono state condotte dalla squadra mobile di Pescara, diretta da Pierfrancesco Muriana, e dal Corpo Forestale dello Stato (oggi carabinieri forestali), guidato da Annamaria Angelozzi.



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