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Pescara, 24/07/2024
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Data: 09/06/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Soget, a giudizio Sospiri e Mazzocca

Tutti rinviati a giudizio, con processo che inizierà il 24 ottobre prossimo, i quattro imputati dello scandalo Soget. Il caso è quello dei presunti crediti inesigibili del Comune di Pescara per il mancato incasso, da parte della società di riscossione, delle multe a una serie di contribuenti vip. Il gup Antonella Di Carlo, che ha rigettato tutte le eccezioni avanzate dal collegio difensivo, sulla inutilizzabilità delle intercettazioni telefoniche e delle mail acquisite durante l'inchiesta, ha deciso il processo per il sottosegretario della giunta regionale Mario Mazzocca, di Articolo 1 Mdp, per l'attuale il capo gruppo di Forza Italia all'Emiciclo, Lorenzo Sospiri, per il direttore della Soget, Gaetano Monaco e per il responsabile del settore esecutivo della stessa società, Domenico Ludovico. Abuso d'ufficio, falso e false attestazioni all'autorità le accuse contestate a vario titolo ai quattro.

I 35 MILA EURO MANCANTI Due sono gli episodi di presunto favoritismo nei confronti dei politici che, secondo l'accusa, avrebbe avuto una corsia preferenziale rispetto ai comuni contribuenti, in quanto politici e titolari di incarichi pubblici. Nei confronti di Mazzocca, che aveva un debito di 22 mila euro nei confronti dell'Aca, Monaco avrebbe disposto, nel 2014, per «mere ragioni di favoritismo», la cancellazione dell'ipoteca iscritta su un immobile di Caramanico, con la motivazione di «definizione del debito», che secondo l'accusa non ci sarebbe stata. Il direttore della Soget è anche accusato di aver disposto «ancora indebitamente, la sospensione della prosecuzione delle procedure esecutive finalizzate alla riscossione del credito» e di aver disposto che «venisse tenuta ferma l'esecuzione, sottraendo di fatto Mazzocca alle procedure esecutive, consentendogli di restare inadempiente e procurandogli un ingiusto vantaggio patrimoniale».

LE DIFESE Le vicende di Sospiri (relative al periodo 2013-2014), riguardano invece le procedure di pignoramento dei compensi della Regione per due crediti: uno di 2.400 euro e l'altro di 10 mila euro, per sanzioni al codice della strada e tributi comunali non versati. Monaco e Ludovici avrebbero consentito «immotivate rateizzazioni del debito a Sospiri, in mancanza di istanza proveniente dall'interessato».
La difesa di Sospiri (avvocato Massimo Cirulli) ha sostenuto che il suo assistito avrebbe pagato addirittura anche debiti che erano in parte prescritti, sostenendo che non era prevista la formalizzazione scritta della richiesta di rateizzazione che spettava alla Soget disporre come per ogni altro cittadino. La difesa di Mazzocca (avvocato Augusto La Morgia) ha invece sostenuto che l'esponente politico già dal 2013, e dunque prima dell'inchiesta del 2015, aveva contestato il debito alla Soget e lo aveva peraltro rateizzato.
Nella sua replica, la pubblica accusa, rappresentata da Gennaro Varone, ha detto invece che Sospiri, una volta ricevuta la revoca dell'esecuzione non ha più pagato e lo avrebbe fatto soltanto quando l'inchiesta venne fuori e fu nota all'opinione pubblica. «Ma siamo sicuri - ha poi detto rivolgendosi ai difensori - che ogni cittadino se avesse avuto un problema poteva rivolgersi direttamente al direttore della Soget? Noi sequestrammo file con un lungo elenco di politici da favorire: era questo il sistema della Soget». Mazzocca è accusato di abuso d'ufficio, Sospiri anche di falsa attestazione o dichiarazione a pubblico ufficiale in relazione alla sua residenza, Monaco e Ludovici di abuso d'ufficio e falso ideologico.

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