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Data: 09/06/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Calenda rassicura: «L'Iva non aumenterà e sui voucher la questione non è chiusa»

ROMA Gli «indizi di vitalità» ci sono. Ma «è troppo presto per parlare di svolta», e quindi bisogna stare molto attenti a non fare passi falsi. Uno di questi, forse il più pericoloso, è quello relativo all'aumento dell'Iva. «Farebbe calare un grande inverno sui consumi» dice Carlo Sangalli, tra gli applausi della platea che affolla l'Assemblea annuale di Confcommercio, di cui è presidente. Sia chiaro, avverte Sangalli, non vanno bene nemmeno gli scambi «tra aumento dell'Iva ed altre misure fiscali. L'aumento dell'Iva non è barattabile».
Una richiesta che il governo si attendeva e così, quando il ministro dello sviluppo Economico, Carlo Calenda, prende la parola dopo Carluccio (così chiamerà più volte il padrone di casa), la replica è esattamente quella che la platea voleva sentire: «L'Iva non verrà aumentata» assicura, rivelando di averne parlato in mattinata con il premier e il ministro dell'Economia.
L'Iva comunque «è solo la punta dell'iceberg» delle preoccupazioni dei commercianti. È tutto il sistema fiscale a rimanere troppo «oneroso, complesso, ingiusto». Sangalli cita le addizionali e porta l'esempio della Tari: «In soli 5 anni è cresciuta del 48%». E poi ci sono gli antichi e mai risolti problemi: il Sud che con questa crisi è tornato indietro di 20 anni; l'eccesso di burocrazia, il deficit infrastrutturale, il malfunzionamento del credito. E le nuove insidie che arrivano dalla sharing economy non regolata. Se tutti questi difetti venissero eliminati - prevede Sangalli - l'Italia potrebbe viaggiare a una velocità di crescita del 2%.
Il suo però non è un intervento di sole recriminazioni. Anzi. Sono tanti i passaggi della relazione in cui Sangalli apprezza l'azione del governo: le misure per l'alternanza scuola lavoro, le agevolazioni per le assunzioni al Sud, la riforma degli studi di settore, il Piano strategico del Turismo.
IL FEELING
Che la riforma fiscale sia necessaria, d'altronde, lo dice anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo messaggio inviato all'Assemblea, in cui - tra le ricette per aumentare «la fiducia di famiglie e imprese» - mette anche «la riforma fiscale, per rendere il nostro sistema più semplice ed efficiente». Calenda è d'accordo. Ma il ministro è uomo pragmatico, per cui suggerisce a Carluccio: «Meglio puntare sull'abolizione dell'Imu sugli immobili strumentali». Perchè se il taglio Irpef «non è massiccio, non smuove un millimetro i consumi». Quindi promette: «Se fai la battaglia sull'Imu, ti darò una mano». E non è certo l'unica promessa. Un'altra riguarda i voucher. Sangalli nel suo intervento ha criticato la «soluzione parziale, vittima di troppe mediazioni» e del prevalere di uno «scontro ideologico». Il ministro annuncia: «La questione non è chiusa. Questo è solo un primo passo». Il feeling continua sulle vicende tassisti, Uber, ambulanti e direttiva Bolkestein, che Calenda affronta con parole rassicuranti. Ma c'è anche un momento di gelo e di mugugni: riguarda le concessioni balneari. Qui Calenda critica i canoni troppo bassi (uno stabilimento paga 4.500 euro in media all'anno). Fa l'esempio della blasonata ultima spiaggia di Capalbio, dove un solo lettino per la stagione costa tremila euro. E fa capire - tra il gelo della sala - che c'è l'intenzione di rivedere le tariffe.

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