PIZZOLI Dopo qualche settimana di tregua, il terremoto torna a fare sentire la sua voce. Una forte scossa di magnitudo 3.9 è stata infatti percepita ieri nell'Aquilano intorno alle 14.15. La rete dell'Ingv, istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, ha localizzato l'epicentro nel territorio comunale di Pizzoli, a nord dell'Aquila, a 13 chilometri di profondità e in prossimità del passo delle Capannelle, in un punto intermedio tra Pizzoli, Campotosto e i comuni di Montereale, Capitignano, Arischia.La prima scossa è stata seguita nell'arco di pochi minuti da altre tre di intensità molto minore, con rispettivamente magnitudo 2.3, 2.7 e 2.9, e un paio di ore dopo da una ulteriore scossa di magnitudo 2.2. Eventi concentrati tutti nella stessa area e alla stessa profondità. Il sisma è stato nettamente avvertito all'Aquila, ma anche in Marsica e Valle Peligna, mentre a Campotosto sono immediatamente scattati i controlli alla diga. Nessun danno è stato comunque rilevato. Si è trattato di una scossa che il tam tam sui social network ha definito anomala, con accelerazioni superiori a quelle che la semplice magnitudo poteva far supporre. Tra l'altro, alcuni siti esteri avevano stimato per la scossa una magnitudo 4.3. Si tratta di differenze fra i dati di istituti diversi che in realtà capitano di frequente. Nello stimare la magnitudo, ovvero l'energia del terremoto, sia le onde che vengono prese in considerazione, sia gli algoritmi usati per il calcolo possono essere diversi tra un istituto e l'altro. La settimana scorsa alcuni studiosi avevano fatto notare che, per la prima volta dopo il disastroso sisma di Amatrice di magnitudo 6 del 24 agosto dello scorso anno, nell'arco delle 24 ore in centro Italia non si era registrato neanche un terremoto. La popolazione aveva quindi sperato che questo facesse presagire la fine della crisi, ma erano gli stessi esperti a ripetere come fosse altamente improbabile che la sequenza attivata dai grandi terremoti di Amatrice e Norcia potesse concludersi dopo un solo anno. (