PESCARA Lo slittamento al 2018 delle elezioni politiche toglie un po' di brio al voto amministrativo di oggi. Ma il test resta interessante per capire gli umori degli elettori. In Abruzzo saranno 260.954 a recarsi alle urne a partire dalle 7 di questa mattina, e fino alla chiusura dei seggi alle 23, nelle 337 sezioni dei 50 comuni interessati al voto (21 in provincia dell'Aquila, 20 in provincia di Chieti, 5 in provincia di Pescara e 4 in provincia di Teramo). Sono sei i Comuni con oltre 15.000 abitanti dove è possibile votare nel secondo turno del 25 giugno nel caso in cui nessuno dei candidati raggiunga il 50% + 1 dei voti: L'Aquila - uno dei quattro capoluoghi di regione in cui si vota in Italia - e poi Avezzano, Spoltore, Ortona, San Salvo e Martinsicuro. Un esercito i candidati consiglieri, 3.500 schierati in 219 liste. È Montelapiano in provincia di Chieti il comune con il minor numero di votanti (158 su una popolazione di appena 80 residenti). Il più grande è L'Aquila con 59.875 votanti su 66.964 abitanti. Lo scrutinio inizierà alle 23 subito dopo la chiusura dei seggi. Nei comuni più piccoli, quelli con una sola sezione (sono ben 12 in Abruzzo) si sapranno già dalla mezzanotte. Entro le due del mattino di lunedì sapremo i nomi dei sindaci della maggior parte degli altri comuni sotto i 15mila abitati (si dovrà forse aspettare di più per grandi comuni come Atessa o Tortoreto). Attorno alle due del mattino dovremmo sapere i nomi dei candidati che andranno al ballottaggio nei sei comuni con più di 15mila abitanti.La sfida più attesa è quella dell'Aquila, dove il sindaco uscente Massimo Cialente lascia la piazza dopo due mandati pieni (Cialente è il sindaco del terremoto e della difficile ricostruzione). Nelle ultime settimane all'Aquila si sono visti anche tutti o quasi i big della politica nazionale, dal ministro dem Dario Franceschini al leader della lega Matteo Salvini, dall'esponente di Articolo 1 Pierluigi Bersani alla leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni. Il risultato del capoluogo di regione entrerà dunque di diritto nel dibattito nazionale sullo stato di salute di partiti e schieramenti. Ma il risultato dell'Aquila, sarà anche un segnale importante per gli equilibri della politica regionale e un segnale di quello che cresce di nuovo nella politica abruzzese). Come lo saranno i risultati di Ortona (lì sono in ballo anche gli equilibri all'interno del Pd chietino), di Avezzano e di San Salvo, dove la sindaca uscente Tiziana Magnacca è alla ricerca di una importante riconferma che potrebbe rafforzarla sullo scenario regionale del centrodestra.Un elemento importante da valutare sarà l'affluenza. Difficile fare confronti perché lo scorso anno alle amministrative si votò in altri comuni. Però può essere utile avere come riferimento quel risultato. Il 5 giugno 2016 andò alle urne il 66,85% degli abruzzesi rispetto al 62,14% degli elettori italiani. Nelle precedenti amministrative del 2011 votò in Abruzzo il 70,65% degli iscritti. Ma era, politicamente, un secolo fa.
L'Aquila. Sfida a sette per conquistare il capoluogo di regione
È il comune più grande nel quale si vota: 59.963 sono gli elettori chiamati a votare nelle 81 sezioni della città. La sfida è a sette: Americo Di Benedetto è il candidato della coalizione di centrosinistra; Pierluigi Biondi è il candidato del centrodestra; Carla Cimoroni è la rappresentante delle liste civiche; Giancarlo Silveri, è appoggiato da Riscatto Popolare. Il vicesindaco uscente Nicola Trifuoggi, già procuratore capo di Pescara, guida la coalizione L'Aquila Polis; Fabrizio Righetti è il candidato del Movimento 5 Stelle. In fine Claudia Pagliariccio è la candidata della lista Casapound. La campagna elettorale è stata dominata dai temi del lavoro e della sicurezza sismica.
Avezzano. Gara aperta per contendere la poltrona a Di Pangrazio
Sei candidati per la poltrona di sindaco ad Avezzano dove sono chiamati al voto 34.499 elettori in 48 sezioni. L'uomo da battere è il sindaco uscente Gianni Di Pangrazio che si ripresenta sostenuto da una coalizione di 10 liste di centrosinistra. Gli altri sono: Gabriele De Angelis, candidato delle sette liste di centrodestra; Stefano D'Andrea alla guida di una lista sovranista (Riconquistare Avezzano); il candidato del Movimento 5 Stelle Francesco Eligi; l'avvocato Leonardo Casciere, alla guida di quattro liste civiche; infine Nazzareno Di Matteo, un fedelissimo dello storico sindaco Mario Spallone, sostenuto dalla lista Libertà e partecipazione. Sono stati soprattutto i temi economici e sociali al centro della campagna elettorale. Una curiosità: alle liste elettorali sono iscritte due centenarie: Maria Domenica Alfonsi e Aurelia Silvestri che hanno la nella età di 102 anni; mentre Eduardo Cavallaro dovrà aspettare il 5 settembre per spegnere le cento candeline.
Martinsicuro. Poker di nomi e in ballo il futuro della città teramana
A Martinsicuro sono quattro i candidati sindaci. Sono 12.498 gli elettori chiamati al voto (ma i residenti sono 15.484, e dunque Martinsicuro entra per la prima volta nel club dei comuni con doppio turno di ballottaggio). Massimo Vagnoni appoggiato da cinque liste rappresenta il centrodestra cittadino; il sindaco uscente Paolo Camaioni si ripresenta appoggiato da due liste civiche; Elisa Foglia rappresenta il centrosinistra con le sue due liste; infine corre anche un candidato del Movimento 5 Stelle Marco Massetti, alla sua seconda campagna elettorale.Tutti i candidati hanno chiesto un voto per dare un futuro di maggiore forza e prosperità alla loro città.
Ortona. Lo sviluppo del porto divide le coalizioni in campo
È stato il porto il tema centrale della campagna elettorale a Ortona. Perché è dal porto che può arrivare un'occasione reale di sviluppo per una città che negli anni ha perso posti di lavoro e occasioni. A contendersi la poltrona del sindaco uscente e dimissionario Enzo D'Ottavio sono in sette: Giorgio Marchegiano appoggiato da quattro liste, l'ammiraglio Rinaldo Veri candidato ufficiale del Pd, sostenuto da quattro liste, Leo Castiglione appoggiato da tre liste; Angelo Di Nardo e Peppino Polidori di area centrodestra; Gianluca Coletti, candidato di Ortona Popolare (terzo candidato di provenienza Pd); e Tiziano Torzi (Svolta Ortona). Al voto andranno 22.071 elettori in 27 sezioni.
San Salvo. Magnacca a caccia del bis. Il centrosinistra ci riprova
Quattro candidati sindaci in corsa per lo scranno più alto del Comune: Angelo Angelucci (San Salvo democratica, Più San Salvo), Osvaldo Menna (San Salvo Lavora, San Salvo èvviva), la sindaca uscente Tiziana Magnacca (Città nuova, Lista popolare, Per San Salvo) e Gennaro Luciano (Pd, Città Futura e Sinistra per San Salvo). I temi dell'economia e della socurezza dei cittadini al centro del dibattito. Sono 16.772 gli elettori, di cui 8.348 maschi e 8.424 femmine, ripartiti nelle 20 sezioni cittadine. Il seggio più numeroso è il numero 13 (scuola elementare di via Ripalta) con 1.036 iscritti, mentre quello meno numeroso con 643 elettori è il n. 2 (scuola elementare di via De Vito). Gli elettori diciottenni che votano per la prima volta sono 91. Per la candidata di centrodestra Magnacca è una corsa alla riconferma e probabilmente alla scalata dell'organigramma del centrodestra in regione. Dalla sua anche il fatto di essere una delle poche donne alla guida di un grande comune.
Spoltore. È ancora duello Di Lorito-Febo. Cinque Stelle terzo incomodo
Solo tre candidati sindaci per il Comune di Spoltore: Luciano Di Lorito, il sindaco uscente del Pd che chiede il voto agli spoltoresi perconcludere il suo lavoro amministrativo. Di Lorito è affiancato da quattro liste: Pd, Insieme, Scegli Spoltore e Avanti Spoltore. A contendere la sua poltrona è l'avversaria del precedente turno elettorale Marina Febo, capogruppo uscente di Forza Italia. Febo è appoggiata da cinque liste: Noi pensiamo in comune, Nuova presenza per Spoltore, Prima Spoltore, Cinque borghi, Spoltore amica. Terzo candidato in corsa è l'esponente del Movimento 5 Stelle Filomena Passarelli. Alle urne andranno oggi 16.146 elettori in 20 sezioni.