L'AQUILA Con oggi finisce, simbolicamente, l'era di Massimo Cialente alla guida del Comune dell'Aquila. Forse i dieci anni più difficili della storia della città, otto dei quali trascorsi a gestire gli effetti di un terremoto catastrofico. Di fronte c'è una legislatura decisiva sulla via della rinascita: va completata la ricostruzione fisica (il centro storico è a metà, le periferia scontano ancora qualche buco, borghi e frazioni attendono), ma soprattutto andrà finalmente avviata quella economica e sociale dalla quale dipenderà il futuro. Gli aquilani che sono chiamati alle urne oggi, dalle 7 alle 23, sono esattamente 59.963, compresi gli stranieri che hanno fatto apposita domanda. Di questi, 30.734 sono donne e 29.229 uomini. Uno dei fattori chiave sarà proprio quell'affluenza. Gli aventi diritto sono scesi dai 61.867 del 2007 ai quasi 60.000 attuali, con una perdita di 1.800 unità. Nel 2007 andò al voto il 79,4% (49.122), provenendo addirittura dall'83% del 2002. Nel 2012 la percentuale è scesa al 72,39% (44.446), praticamente con un calo di cinquemila persone.
GLI SFIDANTI
In sette ai nastri di partenza: la coalizione civico-progressista di Americo Di Benedetto (che abbraccia tutto il centrosinistra, con larghissima parte di assessori e consiglieri uscenti, meno che Rifondazione); il centrodestra che torna unito dopo 15 anni sotto la guida di Pierluigi Biondi; il Movimento Cinque Stelle che ha scelto Fabrizio Righetti; Casapound con Claudia Pagliariccio; le tre proposte civiche di Carla Cimoroni (coalizione sociale con Rifondazione annessa), Nicola Trifuoggi (L'Aquila Polis sostenuta anche da Possibile) e Giancarlo Silveri (Riscatto Popolare). La campagna elettorale si è sviluppata tutto sommato sul binario della correttezza e del fair play tra candidati che sono stati chiamati a numerosi confronti collettivi. I temi caldi sono stati ovviamente quelli della gestione dell'emergenza post terremoto e della ricostruzione e, nell'ultima fase, quelli della sanità su cui si sono registrate le fibrillazioni maggiori. Il centrosinistra va a caccia di un terzo mandato consecutivo che sarebbe il primo caso nella storia repubblicana. In questo senso Cialente (10 anni) non ha battuto il record di Tullio De Rubeis (13 anni e 2 mesi), ma si è piazzato davanti a Biagio Tempesta (9 anni) ed Enzo Lombardi (6 anni e un mese).
I PROFILI
Di Benedetto è arrivato alla candidatura attraverso partecipatissime primarie (oltre 10 mila alle urne). Presidente della Gsa, è stato anche sindaco di Acciano. Biondi, dal canto suo, è riuscito a rimettere insieme il centrodestra dopo le divisioni degli ultimi due mandati. Anche lui ha avuto un'esperienza amministrativa come sindaco di Villa Sant'Angelo. Righetti, ingegnere, è stato scelto dal Movimento Cinque Stelle nel corso di un'assemblea aperta. Carla Cimoroni ha ereditato l'esperienza civica di Ettore Di Cesare, con Appello per L'Aquila, e quella amministrativa di Vincenzo Vittorini e L'Aquila che vogliamo. Nicola Trifuoggi, magistrato di lungo corso, esce dall'esperienza come vice sindaco di Cialente. Giancarlo Silveri da quella di manager Asl. Infine la Pagliariccio è espressione della militanza in Casapound.
LA GUIDA
Si vota oggi dalle 7 alle 23. Poi comincerà lo spoglio che andrà avanti per tutta la notte. All'Aquila sono 81 i seggi allestiti, la dislocazione esatta è sul sito del Comune. Chi avesse smarrito la tessera elettorale potrà richiederla oggi negli uffici comunali di via Roma, per tutta la durata delle operazioni di voto. Stessa cosa vale per le carte di identità. Chi avesse bisogno dei certificati medici deve recarsi nel presidio di Collemaggio. Qualche numero: i candidati sindaci sono 7, le liste 24, i candidati al Consiglio comunale 756, gli scrutatori 334.