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Pescara, 24/11/2024
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Data: 13/06/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Brucchi: «Decisive le presenze in aula». Il sindaco punta a 17 consiglieri votanti. Non annuncerà la nuova giunta: «È più importante l'adesione al programma»

TERAMO «Chi non ci sarà vuole il commissario». Per il sindaco Maurizio Brucchi le presenze nel consiglio comunale convocato per oggi alle 16 sono determinanti verso la soluzione della crisi politica. Nonostante la seduta in seconda convocazione ne richieda appena 12, rispetto ai 17 della maggioranza assoluta degli eletti, il primo cittadino punta proprio su quest'ultimo numero per rilanciare l'amministrazione o condurla fino alla conclusione del mandato. «Ci sono argomenti importanti, come il finanziamento europeo per il sociale nel quale sono coinvolti anche altri Comuni, e che saranno comunque approvati», tiene a precisare Brucchi, «possiamo aprire il consiglio anche con il numero minimo di presenti, ma non è questo che m'interessa». Il sindaco auspica una «dimostrazione di serietà e disponibilità» da parte dei consiglieri, compresi quelli di opposizione, «a prescindere dal fatto che saranno d'accordo o meno con la proposta che farò per evitare il commissariamento».Per dissidenti e fuoriusciti non si tratta però di firmare una cambiale in bianco o di concedere a Brucchi una fiducia a scatola chiusa. «Fornirò tutti gli elementi perché ognuno possa valutarla come ritiene opportuno, non intendo traccheggiare né giocare a carte coperte», chiarisce il primo cittadino, «ma considererò le assenze come un voto negativo: saranno quelle a indicare chi punta al commissariamento». Il sindaco si presenterà in aula da solo, senza assessori al fianco. Nella relazione politico-programmatica indicherà il numero dei componenti della prossima giunta, ma non annuncerà né i nomi né le deleghe. Brucchi non lo anticipa ma saranno sette i posti disponibili: un assetto medio tra quello a nove scaturito dall'ultimo riallargamento della giunta e il taglio a sei preteso dai dissidenti Alfredo Caccioni, Vincenzo Falasca e Domenico Sbraccia, che di fatto hanno aperto la crisi di primavera. Questo, però, a detta di Brucchi rimane un problema secondario. «Non possiamo ridurre la soluzione della crisi a un numerino», insiste, «non renderebbe giustizia a tutto quello che è successo finora». La giunta è «strumento di attuazione del programma» e la sua composizione non può che essere conseguente alla verifica dell'esistenza di «presupposti generali» per arrivare a fine consiliatura. La questione programmatica viaggia di pari passo con il problema di metodo sollevato dai dissidenti. «E' stata chiesta maggiore condivisione delle scelte e su questo non ci sono problemi», fa notare li sindaco, «lo stiamo già facendo: per la definizione del piano scuole abbiamo organizzato tre incontri con i consiglieri». Ieri ci sono stati solo contatti informali, ma nessun incontro ufficiale. Brucchi si aspetta di vedere tra i presenti di oggi anche Guido Campana (Al centro per Teramo) e Raimondo Micheli (Fdi-An), da tempo fuoriusciti dalla maggioranza. «Ho molto apprezzato il loro atteggiamento», conclude, «entrambi non vogliono il commissariamento e abbiamo fatto un discorso di natura prospettica».

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