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Data: 14/06/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Filovia, piste ciclabili, Ztl piace la mobilità sostenibile Laura Di Russo, presidente di Pescarabici «Ci rallegriamo per l'adozione del Pums»

Nonostante per ora appaia più che altro come un libro dei sogni, ieri ha ricevuto la sostanziale approvazione di ambientalisti, sindacati e associazioni di consumatori il Pums - Piano urbano della mobilità sostenibile - presentato alla città dall'assessore all'Urbanistica Stefano Civitarese, nell'ambito di una seduta aperta del consiglio comunale dove hanno potuto prendere la parola tutti i portatori d'interesse, prima dell'approvazione definitiva. Il Pums, strumento innovativo introdotto dall'Unione europea e già approvato - per la prima volta in Abruzzo - dalla giunta comunale pescarese con la delibera 359 del primo giugno scorso, è un piano strategico volto a soddisfare la domanda di mobilità delle persone e delle imprese in ambito urbano e peri-urbano, allo scopo di migliorare la qualità della vita: «Nasce - ricorda l'assessore Civitarese - per farsi carico di problemi locali e di questioni globali come il cambiamento climatico e gli obiettivi di efficienza energetica».
La realizzazione di una rete di trasporto pubblico a basso impatto ambientale, ovvero la filovia, ma anche di una rete urbana cicloviaria di 120 chilometri - un metro per ogni abitante - al cui interno nasca una ciclopolitana di 50 chilometri saranno indubbiamente gli interventi più complessi da realizzare nel tempo. Il piano punta poi all'integrazione tra trasporto pubblico locale e mobilità ciclistica, allontanando le automobili dal centro anche attraverso la creazione di quattro grandi parcheggi di scambio.

IL QUADRILATERO In aggiunta, nel breve periodo dovrebbe estendersi a 100 ettari - l'intero quadrilatero centrale - la copertura della zona a traffico limitato, nel lungo periodo dovrebbe arrivare a 400. Tutto questo, per raggiungere finalità audaci quali la riduzione delle emissioni di gas serra del 60% nel 2050 rispetto al 1990, il dimezzamento dell'uso delle autovetture alimentate con carburanti tradizionali nei trasporti urbani entro il 2030 - per eliminarle entro il 2050 - e la messa a punto di un sistema di logistica urbana a zero emissioni di CO2 entro il 2030.
Alla fine, in clima di moderata soddisfazione, tra gli intervenuti c'era chi pensa che si possa fare di più: «Ci rallegriamo per l'adozione del Pums - commenta Laura Di Russo, presidente di Pescarabici -, ma ci pare un'assurdità mirare all'ottenimento del 15% di spostamento in bici solo nel 2050. E la decisione di adibire la Strada parco a parcheggio nel fine settimana crea confusione. Di parcheggi ce ne sono troppi e ne servono di meno». Tra gli obiettivi del Pums c'è, appunto, la realizzazione della filovia che riporta in prima linea la contrarietà del Comitato Strada parco: «L'impianto - lamenta Antonella De Cecco - era, resta e resterà di assai improbabile realizzazione. Meglio, allora, sarebbe impiegare un veicolo elettrico dotato di batterie di ultima generazione, privo delle ridondanti infrastrutture fisse, da impiegare su corsie riservate ritagliate sulle principali direttrici di traffico veicolare». È invece pessimista il segretario regionale della Filt-Cgil Franco Rolandi, che ha parlato anche a nome di Cisl e Uil, denunciando come il Pums potrebbe essere vanificato dall'assenza di risorse sul trasporto pubblico locale: «Con la manovrina di primavera del Governo - ricorda il sindacalista - l'Abruzzo subirà tagli per 3 milioni di euro». Infine l'urbanista Roberto Mascarucci, che ha partecipato all'elaborazione del Pums, ha riportato tutti alla realtà dei fatti: «Ci aspetta un processo lungo - avverte l'esperto - che richiederà da uno a due anni di monitoraggio delle azioni, per poi misurarne gli effetti».

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