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Pescara, 24/07/2024
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Data: 14/06/2017
Testata giornalistica: Il Centro
«Il Flaiano è opera nostra, lo inauguriamo prima noi». Le forze di opposizione della ex giunta Mascia rivendicano la paternità dell'opera. E oggi anticiperanno la cerimonia. Domani il taglio del nastro ufficiale con Delrio. E la vicenda finisce in Consiglio. Alessandrini: «Onore delle armi a chi ci ha preceduto, ma l'idea è del centrosinistra»

PESCARA Non sarà una guerra "dei ponti", scene da Mezzogiorno di fuoco come quelle che si erano viste per l'inaugurazione del Ponte del mare. Con l'ex sindaco D'Alfonso che l'aveva realizzato, a salire trionfante da una parte; e il nuovo che lo inaugurava, Mascia, a tagliare il nastro dall'altra. Domani non sarà così, come quell'8 dicembre del 2009. Ma poco ci manca. Come allora D'Alfonso con il Ponte del Mare, l'attuale opposizione rivendica la paternità del ponte Flaiano e allora fa sapere che andrà un giorno prima ad inaugurarlo. Prima del ministro Delrio, prima dell'arcivescovo Valentinetti e del concerto dei Sud Sound System, prima dei 400 bambini e di tutta la festa che Comune e Regione stanno organizzando nei minimi dettagli per la giornata di domani. La contro-inaugurazione è stata fissata oggi alle 11 in via Gran Sasso, sotto la monumentale Vela del ponte Flaiano dove Forza Italia, Pescara in Testa e Pescara Futura potrebbero inscenare anche un simbolico taglio del nastro. «Perché senza la giunta Mascia e senza l'allora dirigente Fabrizio Trisi che firmò il progetto preliminare, quel ponte non si sarebbe mai realizzato», sentenzia senza tema di smentita Carlo Masci, capogruppo di Pescara Futura.LA VERSIONE DEGLI EX. Ma allora, quale fu l'iter burocratico? Secondo Masci e secondo l'opposizione andò così: «Il progetto parte dalla giunta Pace, parliamo degli anni 2000-2001 quando mentre liberavamo l'area di risulta, nel Prg veniva introdotto un ponte che collegava l'asse attrezzato con l'area di risulta. Fu Raffaele Delfino che, con Candeloro, lanciò questa idea per decongestionare il centro dal traffico che passava in corso Vittorio Emanuele. Poi, nel 2005, con D'Alfonso sindaco, Pierpaolo Pescara fece il preliminare del progetto del ponte. Ma il Genio civile lo bocciò», puntualizza Masci, «perché nel preliminare il ponte risultava più basso di un metro e mezzo rispetto alla piena del fiume calcolata in base agli eventi degli ultimi 200 anni». Intanto a Palazzo di città cambia il sindaco e il segno politico. Dal centrosinistra di D'Alfonso si passa al centrodestra di Luigi Albore Mascia. «E la nuova giunta Mascia», ricorda ancora il consigliere comunale di allora e di oggi, Carlo Masci «riprende il progetto, trova i 3 milioni e 600mila euro che servivano per realizzare quello che chiedeva il Genio civile, e cioé il rafforzamento e il rialzo degli argini del fiume, e poi approva il nuovo preliminare a firma dell'allora dirigente Fabrizio Trisi. Arriva anche l'ok del Genio civile al progetto che viene realizzato dall'ingegner Siviero e poi approvato dalla giunta Mascia. Quindi», sintetizza Masci, «il progetto definitivo viene posto a base di gara, il presidente della commissione che esamina le offerte è sempre l'architetto Trisi. La gara se l'aggiudica, nel 2013, la ditta Di Vincenzo con un'associazione temporanea di impresa. Il passaggio tecnico successivo, e cioè il progetto esecutivo della ditta, viene approvato nel 2015 quando il sindaco è Alessandrini. Ma è l'atto finale, solo una formalità», rimarca Masci, «tutto il resto, compreso tutto il complicatissimo iter legale con i privati per la presa di possesso dell'area, che rischiava di farci perdere gli 8 milioni di euro di finanziamento Anas, è stato merito della giunta Mascia». IL DUELLO DEL 2009Precisazioni affidate in questi giorni anche a mega manifesti dell'opposizione, ma che non inducono il sindaco di allora Mascia, a fare domani quello che fece nel 2009 il suo predecessore D'Alfonso per il ponte del Mare. «Quella caduta di stile, quell'atteggiamento di D'Alfonso non posso dimenticarli, ma non li replicherò», assicura Mascia prima di dare la sua versione di quell'imbarazzante cerimonia.«Nel 2009 ebbi l'onore di inaugurare il ponte del Mare che era tutta opera di D'Alfonso», dice subito, «per questo una settimana prima telefonai personalmente a D'Alfonso sul suo cellulare invitandolo a intervenire alla cerimonia e dicendogli che aveva un posto in prima fila riservato. Mi scusai anche che dovessi essere io a inaugurare quell'opera. E invece», ricorda ancora Mascia, «non solo il mio predecessore non partecipò alla cerimonia prevista nella zona nord del ponte, ma fu lui a inaugurare il ponte. Perché mentre io tagliavo il nastro, lui, sottobraccio al suo avvocato e seguito da un manipolo di fedelissimi, e dai vigili urbani che presidiavano l'entrata sud del ponte del Mare proprio per non far passare nessuno durante la cerimonia, iniziò a salire prima ancora che lo facessi io. Di fatto lo inaugurò lui. Ci incrociammo sul Ponte, noi dalla parte ciclabile e loro dall'altra, volò anche qualche insulto nei miei confronti. Ricordo tutto», dice Mascia, «ma non replicherò. Alessandrini mi ha invitato per il ponte Flaiano, e ci andrò. Ma mi auguro che sia ricordato che nei cinque anni in cui sono stato sindaco io quel ponte è stato progettato, sono state reperite le risorse, è stato dato l'appalto, è stata vinta la straordinaria battaglia legale con i privati dall'avvocato Marchese e c'è stata anche la posa della prima pietra, nel 2014. Anche se poi il vice di Alessandrini, Del Vecchio, si inventò la posa della seconda pietra».

E la vicenda finisce in Consiglio. Alessandrini: «Onore delle armi a chi ci ha preceduto, ma l'idea è del centrosinistra»

«Sono tutti invitati a una manifestazione che riguarda tutta la collettività». Alla fine del suo intervento in consiglio comunale, ieri pomeriggio, il sindaco Marco Alessandrini ha preso la palla al balzo per stemperare le polemiche sull'inaugurazione del Ponte Flaiano. «Nel nostro Paese c'è un grande problema, le opere pubbliche durano troppo. Da quando le pensi a quando le realizzi passano anni. Rivendico il fatto che questa progettazione, questa idea del ponte nasce con la precedente amministrazione di centrosinistra che ha governato questa città, ma non ho nessuna difficoltà a dare atto, una sorta di onore delle armi, a quanti, nel periodo in cui sono stati investiti di questa responsabilità, hanno profuso energie e impegno, a cominciare con la vicenda dei ricorsi al Tar. Poi c'è qualcuno che taglia i nastri, che li inaugura. In questo caso chi parla non ha difficoltà a riconoscere l'impegno di quanti comunque profondono energie a favore della collettività. Siamo consapevoli che tante iniziative che iniziamo oggi attraverseranno gli anni e le consiliature e potrebbe succedere che qualcosa che pensiamo noi, sarà qualcun altro a inaugurarla. Al netto di questo, è comprensibile come ciascuno voglia farsi un po' di sana pubblicità. Ma noi vogliamo allargare la casa comune. Attenzione a pensare che possa essere abbattuta».

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