ROMA La scadenza del primo maggio è stata superata ormai da un mese e mezzo ma questa settimana dovrebbe essere quella buona per l'avvio dell'operazione Ape, con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto della presidenza del Consiglio dei ministri (Dpcm) sull'uscita anticipata delle categorie tutelate con l'Ape sociale e di quello relativo ai lavoratori precoci, coloro cioè che hanno almeno un anno di versamenti contributivi prima dei 19 di età. Ci vorrà invece ancora tempo, e quindi se ne parlerà probabilmente a fine agosto, per l'Ape volontaria, il prestito che permette a chi ha 63 anni di lasciare il lavoro prima in cambio di una pensione futura ridotta. L'Ape sociale era molto attesa: lo scorso 22 maggio - venti giorni fa - il presidente del Consiglio Gentiloni aveva annunciato di aver firmato il provvedimento, previsto dalla legge di bilancio 2017 che aveva istituito questa nuova prestazione. Poi però non se ne era saputo più nulla, e nei giorni scorsi i sindacati non avevano nascosto il proprio malumore. Ieri Marco Leonardi, consigliere economico della presidenza del Consiglio, ha fatto sapere che la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, con la quale il Dpcm entra effettivamente in vigore, avverrà domani o al massimo venerdì. Il testo era già stato rivisto prima della firma a seguito delle osservazioni del Consiglio di Stato: l'ulteriore ritardo ha fatto pensare che ci fossero ancora problemi di contenuto. Si sarebbe trattato invece solo di un fatto formale: la versione inviata al ministero della Giustizia per l'inserimento in Gazzetta mancava del visto della Corte dei Conti, a quanto pare solo per un disguido nella trasmissione.
SCADENZA 15 LUGLIO
In ogni caso la scadenza per inviare la domanda resta fissata al 15 luglio, per cui gli interessati avranno meno di un mese di tempo: l'Inps ha comunque già approntato la circolare e la procedura informatica. L'Ape sociale è un'indennità che può arrivare a 1.500 euro mensili, riconosciute fino al momento del pensionamento a disoccupati che hanno esaurito gli ammortizzatori sociali, a persone che assistono il coniuge o un parente di primo grado con handicap grave ai sensi della legge 104, a invalidi civili almeno al 74 per cento e a lavoratori che negli ultimi sei anni hanno svolto particolari mansioni: operai edili o delle miniere, ferrovieri, camionisti, infermieri che lavorano su turni, insegnanti della scuola materna o degli asili nido, addetti all'assistenza, lavoratori delle pulizie, operatori ecologici. Sono richiesti 63 anni di età e 30 di contributi; nel caso delle mansioni faticose queste devono essere state svolte per 6 anni sugli ultimi 7 e gli anni di contributi richiesti sono 36.
I CONTRIBUTI
Ai precoci, purché appartengano alle stesse categorie dell'Ape sociale è invece offerta la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi (indipendentemente dall'età) e quindi un po' prima visto che oggi il requisito richiesto è di 42 anni e 10 mesi per gli uomini e di 41 e 10 mesi per le donne. Complessivamente i due canali di uscita riguardano 60 mila persone, 35 mila interessati dall'Ape sociale e almeno 25 mila tra i cosiddetti precoci.