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Pescara, 24/07/2024
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Data: 16/06/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Procura in Aeroporto. Saga, Mattoscio resta sotto inchiesta

Si va avanti con l'inchiesta sul presunto falso in bilancio contestato a Nicola Mattoscio, presidente del consiglio di amministrazione della Saga (la società che gestisce l'aeroporto di Pescara). La sperata archiviazione del procedimento, ventilata dopo il deposito di una articolata memoria difensiva, non ha evidentemente sortito gli effetti sperati visto che la procura (con il procuratore facente funzione Gennaro Varone e il sostituto Anna Rita Mantini) ha firmato la proroga delle indagini sulla base di un capo di imputazione piuttosto pesante, mai reso noto finora, dove, nella parte finale, si esplicita il fulcro dell'inchiesta sulla gestione Mattoscio.
«Esponeva falsamente nella nota integrativa, che il finanziamento regionale concesso fosse finalizzato al raggiungimento dell'equilibrio economico finanziario: evento in realtà impossibile, trattandosi non di aiutare un ente nel percorso verso l'autonomia di bilancio, ma di coprire sistematicamente con denaro pubblico il cronico e strutturale disavanzo della società medesima (in violazione dei parametri europei), in modo concretamente idoneo ad indurre in errore i terzi ed i soci sulla situazione economica, finanziaria e patrimoniale della società». Passaggio accusatorio piuttosto eloquente.
ACCORDI SOTTO LA LENTE Il bilancio in questione è quello del 2015 e le premesse poste dai magistrati nello stilare il capo di imputazione sono tecnicamente chiare dal loro punto di vista. Premesse che riguardano il legame contrattuale tra Saga e Ryanair, e cioè: Airport Agreement, nel quale «sono previsti gli importi da corrispondersi reciprocamente per la gestione dei voli, con previsione, a carico della Saga, di un incentivo calcolato sul numero delle partenze e dei voli e previsione della possibilità di compensare le partite creditorie e debitorie; Ground Handling Agreement che contiene i termini del trattamento di gestione dell'area da parte del vettore; Marketing Service Agreement sottoscritto verso AMS Limited (società controllata da Ryanair) per pubblicità e marketing, con previsione dell'obbligazione, a carico di Saga, di pagare un compenso pari a 1 milione e 196 mila euro per l'anno 2010, aumentato sino a 2 milioni negli anni successivi».
Premesso che questi contratti, secondo l'accusa, «determinavano uno sbilancio di oltre 5 milioni di euro in favore di Ryanair, visto che alla Saga erano garantiti 5 milioni e 600 mila euro mentre i compensi che mediamente Saga deve a Ryanair /AMS Limited ammontano a 10 milioni e 700 mila euro». Una dettaglia premessa per dire che Saga e Ryanair «usavano operare compensazioni tra le partite debito/credito coinvolgendovi anche il debito/credito tributario, nonostante la indisponibilità dello stesso e la conseguente non omogeneità delle partite compensate». Insomma in bilancio sarebbero state omesse le operazioni di compensazione (che invece risultavano dal libro giornale), «iscrivendo per intero sia il credito verso Ryanair, senza distinguerlo in credito da prestazione di servizi e credito tributario, sia il debito verso Ryanair e AMS Limited, senza alcuna annotazione esplicativa sulla avvenuta compensazione»; in tal modo il presidente Mattoscio «occultava la compensazione di fatto operata; faceva apparire esigibile (di fatto compensato) il credito tributario verso Ryanair; così occultando la mancata (e in realtà doverosa) pretesa che Ryanair versasse (a Saga) le somme trattenute quale sostituto di imposta, poiché tale azione avrebbe imposto a Saga il versamento delle somme medesime all'Ente impositore e reso evidente la corrispondente insolvenza di Saga verso Ryanair». L'inchiesta prosegue.

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