Iscriviti OnLine
 

Pescara, 24/07/2024
Visitatore n. 738.563



Data: 26/06/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Speciale elezioni amministrative 2017 - L'Aquila e Avezzano al centrodestra. La remuntada di Biondi. È lui il nuovo sindaco di L'Aquila. Dopo 10 anni di amministrazione Cialente la città torna al centrodestra. Clamorosa sconfitta di Di Benedetto lasciato solo dai gruppi di potere del Pd. «Ha vinto l'unità del centrodestra». Il candidato del Pd ammette: il tracollo esprime la volontà della città. Cialente amareggiato: forse c'è stato il disimpegno dei candidati

L'AQUILAL'Aquila questa mattina non solo si è svegliata con un nuovo sindaco, probabilmente il più giovane della storia della città (42 anni), ma anche con un altro colore politico, che da oggi governerà la città per i prossimi 5 anni, fino al 2022.Pierluigi Biondi, da sindaco di un piccolo paese, devastato dal terremoto del 2009, Villa Sant'Angelo, a primo cittadino del capoluogo di regione. E con lui amministrerà una giunta di centrodestra, composta per la prima volta anche da rappresentanti della Lega (Noi Con Salvini).Una remuntada paragonabile a quella del Barcellona (4-0 contro il Psg in Champions e poi finita 6-1 per i catalani), visto che Biondi ha recuperato il 18% (53,52%, pari a 16.410 voti, contro il 46,48% di Di Benedetto, pari a 14.249 voti).Evidentemente la legge del contrappasso, di dantesca memoria, ha colpito: se Biondi è riuscito a recuperare quasi l'11% di svantaggio nei confronti di Americo Di Benedetto e del centrosinistra, rispetto al primo turno, e a superarlo di altri 7 punti percentuali, vuol dire che a votare non ci sono andati quelli che al primo turno avevano fatto sfiorare il 50% alla coalizione di centrosinistra.Un'analisi che il sindaco uscente, Massimo Cialente, e compagni dovranno fare in maniera approfondita. Evidentemente i sospetti che aleggiavano, cioè che qualcuno di peso all'interno del Pd avesse tirato i remi in barca, non erano infondati.La bassa affluenza alle urne nel passato - nel 2012 era stata del 58% al ballottaggio, contro il 72,39% del primo turno, ieri il 52,07% al ballottaggio contro il 67,77% del primo turno - e il notevole vantaggio di Di Benedetto, facevano presagire una vittoria sicura del centrosinistra. Ma questi due dati da soli non giustificano una sconfitta così clamorosa e una vittoria del centrodestra che, evidentemente, rappresenta una voglia di cambiamento per gli aquilani. Una vittoria come non si era mai registrata negli ultimi 20 anni, un ribaltone che vuole gridare anche la delusione di gran parte della città per come è stata amministrata negli ultimi dieci anni, con i due mandati di Cialente.«Gli aquilani hanno capito e hanno voluto liberarsi dai centri di potere del Pd», sono le prime parole di Pierluigi Biondi da nuovo sindaco del capoluogo di regione. «È stata la vittoria degli aquilani liberi, senza condizionamenti e che vogliono rimettere in moto le energie migliori di questa città», ha aggiunto. «È anche una rivincita contro tutti quelli che in queste settimane mi hanno insultato e offeso sui social».«La chiave della vittoria e di questo recupero strepitoso è stato il coraggio che abbiamo saputo mettere in campo e la compattezza della coalizione di centrodestra», ha sottolineato il nuovo primo cittadino, « E abbiamo vinto anche perché siamo riusciti a mettere in campo sensibilità diverse rispetto a quelle del centrodestra».Quale sarà la prima mossa domani? «Domani la prima mossa? Io inizio a lavorare tra pochissimo. Come primo passo incontrerò la macchina comunale: dirigenti e partecipate». Per il nuovo esecutivo Biondi prende un po' di tempo: «Non ne abbiamo parlato, ma ci incontreremo con i partiti e valuteremo i profili migliori secondo le competenze e il lavoro che ci sarà da fare. Non ci siamo dati una scadenza, ma il tutto avverrà in tempi molto rapidi. Il problema delle scuole è il primo da affrontare», conclude Biondi, prima di tuffarsi nel bagno di folla e di spumante tra i suoi sostenitori festanti. «Cosa ha detto mia moglie: "vabbé, vuol dire che ci rivediamo tra cinque anni"».

«Ha vinto l'unità del centrodestra». Federico: colmato il gap grazie a un candidato giovane e dinamico. Festa grande al comitato

L'AQUILA«Viene premiata l'unità del centrodestra con un candidato sindaco giovane e dinamico, apprezzato in questa campagna elettorale per il suo stile moderato e concreto, un giovane che ha saputo parlare agli aquilani in modo diretto e sincero». Così il sindaco di Navelli, Paolo Federico, al comitato elettorale di Pierluigi Biondi, commenta l'incalzare dei dati che arrivano dalle sezioni. La forbice tra Biondi e il candidato del centrosinistra, Americo Di Benedetto, era di quasi il 12% al primo turno, a svantaggio del primo, che in due settimane è riuscito a colmare un gap che sembrava incolmabile. «Il dato elettorale di affluenza, pari al 52% con una flessione di 5 punti percentuali rispetto a cinque anni fa», osserva Federico, «purtroppo non è un bel segnale di democrazia, ma al ballottaggio ha premiato il centrodestra. Una coalizione unita e coesa su un programma di recupero per questa città». E all'interno del comitato, che via via si è riempito di sostenitori, parte il coro «Biondi sindaco, Biondi sindaco», tra urla e applausi. Già al primo exit poll, quello delle 23.01, Biondi viene dato in vantaggio e tutti si precipitano davanti al maxischermo. A 59 sezioni scrutinate, e a sei punti di distacco rispetto a Di Benedetto, nel comitato di Biondi arrivano anche le bottiglie di spumante. «Un risultato storico, ancora di più dopo i dati del primo turno. Finalmente la città ha compreso la necessità di cambiare il vento e i risultati lo confermano in maniera inequivocabile», è il commento di Giorgio De Matteis. «Una grande sconfitta del Pd che ha malgovernato la nostra città, e di tutti coloro che pensavano, nascosti dietro a Di Benedetto, di continuare a governare nell'ombra la città. Da domani si respira finalmente dopo 10 anni aria nuova».

Di Benedetto: «Ho dato
l'anima ma non è bastato»

Il candidato del Pd ammette: il tracollo esprime la volontà della città. Cialente amareggiato: forse c'è stato il disimpegno dei candidati

L'AQUILA Dall'euforia alla delusione, un passo brevissimo. Si consuma in poche decine di minuti, quando i dati iniziano ad affluire, la sconfitta del candidato del centrosinistra, Americo Di Benedetto. E nel comitato di via Vicentini cala il silenzio. Numeri sorprendenti, rispetto ai 12 punti di vantaggio del primo turno. Di Benedetto è arrivato dopo la mezzanotte, accolto da un applauso. «Quando si perde, si perde tutti. Ho dato l'anima in questa campagna elettorale, ma è evidente che qualcosa non ha funzionato. Un pochino ci siamo cullati, ma il recupero è stato forte», ammette, «quando si pensa che già si ha in mano la vittoria, ci si concentra un po' di meno e probabilmente, negli ultimi quindici giorni, ci siamo un po' rilassati. È una sconfitta che deriva dalla volontà della città: il centrodestra si è messo in gioco e ha vinto. Dobbiamo accettare il risultato per quello che è». Di Benedetto assicura: «Vivrò il mio ruolo di opposizione con lo spirito che mi ha sempre contraddistinto. La mia non sarà un'opposizione radicale, inquisitoria. Ho dato il massimo, non mi sono snaturato. Sono contento del lavoro fatto, certo non del risultato». Abbracci e lacrime, con il sindaco uscente, Massimo Cialente, la senatrice, Stefania Pezzopane, l'ex assessore Pietro Di Stefano, anche se non sono mancati momenti di tensione quando dal pubblico si è levata una voce: «Abbiamo i traditori in casa. Chi prima ha votato per te Americo, adesso ha votato Biondi». Amareggiato Cialente: «Ci deve essere stato qualcosa, forse un problema di disimpegno degli elettori o dei candidati, non lo so. Qualcosa è successo, credo che non ci siano precedenti di un ribaltone così pesante. Bisogna vedere quali sono i gruppi organizzati, economici-professionali, che hanno spostato i voti». Incredulo anche il consigliere regionale, Pierpaolo Pietrucci: «Sull'Aquila bisogna aprire un'analisi visto che il centrosinistra è finito sotto su quasi tutti i seggi. Biondi ha fatto una campagna elettorale molto aggressiva, mentre noi ci siamo limitati al confronto. Mi auguro, per il bene dell'Aquila, che si apra una fase nuova di lavoro insieme». «Non ho idea di quello che è successo», il commento del vicepresidente della Regione, Giovanni Lolli, che parla di sconfitta personale. «Un grande ringraziamento a Chicco, che ha fatto ciò che poteva fare. Io avverto ciò come una sconfitta anche personale per il ruolo che ho avuto e l'impegno che ho messo: la città non ha bocciato solo Di Benedetto, ha dato un messaggio anche a me e ad altri. E di solito, quando arrivano messaggi così forti, sono abituato a riflettere sulle mie responsabilità».

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it