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Data: 26/06/2017
Testata giornalistica: Il Centro
De Angelis, gran rimonta. La città di Avezzano cambia sindaco. Dopo cinque anni il superfavorito Gianni Di Pangrazio costretto a lasciare il Comune. Il vincitore: «Una svolta importante, creeremo una nuova classe dirigente». Piccone: un segnale di risveglio, bocciata politica familistica

AVEZZANO La grande rimonta di Gabriele De Angelis si materializza nell'afosa nottata di Avezzano, autentica rarità a queste latitudini. Il sindaco Gianni Di Pangrazio, strafavorito alla vigilia visto l'ampio margine accumulato al primo turno (quasi dieci punti percentuali), deve abbandonare il Comune dopo un quinquennio, salutato dai caroselli di auto dei rivali. Una batosta per il dirigente pubblico, 62 anni, rimontato e superato dal suo ex assessore, portato in giunta nel 2012 in qualità di tecnico esterno e andato via con un fragoroso divorzio. Il fatto che non vi siano stati apparentamenti con gli altri quattro candidati, Nazzareno Di Matteo (Libertà è partecipazione -1,89%), Leonardo Casciere (Progetto Casciere e altre tre liste - 6,67%), Francesco Eligi (Movimento 5 Stelle - 8,06%), Stefano D'Andrea (Riconquistare Avezzano - 3,80%) ha favorito De Angelis. Molti dei voti dei quattro sfidanti si sono riversati sulla bilancia dell'ex assessore. E Di Pangrazio non ha tratto benefici dal messaggio subliminale inviato da Casciere alla vigilia del voto di ieri.«Sarò consigliere solo in caso di vittoria di Di Pangrazio», ha fatto sapere il penalista marsicano. Un invito, dunque, a sostenere la riconferma del primo cittadino uscente. Di Pangrazio, appoggiato da ben dieci liste, tra le quali il Pd e l'Udc, al primo turno aveva conquistato 11.133 preferenze (44,60%). Il 51enne imprenditore del settore assicurativo e finanziario, sospinto da sette liste (Avezzano sostenibile, Partecipazione Popolare, Avezzano Popolare, Avezzano rinasce, Avezzano insieme, Forza Avezzano e Innovazione per Avezzano), aveva ottenuto 8.709 voti, pari al 34,89%. Numeri che non lasciavano prevedere la grande rimonta. Ogni pronostico è andato a farsi benedire. I dati definitivi del ballottaggio sono impietosi: Di Pangrazio ha ottenuto 8.588 voti (46,16%), contro i 10.018 dello sfidante De Angelis (53,84%). I votanti sono stati 19.202 (55,66%), con un netto calo rispetto al primo turno.L'addio di Di Pangrazio sindaco è anche la sconfitta del fratello Giuseppe, presidente del consiglio regionale. Il voto ad Avezzano ha creato tensioni pure in Regione, visto che dall'altra parte si contrapponevano l'assessore sulmonese Andrea Gerosolimo e il consigliere marsicano Maurizio Di Nicola. Una prova di forza in favore di questi ultimi.E mentre in municipio si incontrano facce da funerale per l'inatteso ribaltone, nella vicina sede del comitato elettorale di De Angelis ci sono scene di giubilo, brindisi e lacrime. Sorridono il parlamentare Filippo Piccone, il sindaco di Cerchio, Gianfranco Tedeschi, l'altro consigliere regionale Emilio Iampieri e i tanti che hanno accompagnato De Angelis a questa vittoria. Sorride soprattutto lui, il nuovo sindaco di Avezzano, sudato come se avesse corso una maratona. «Gli avezzanesi hanno dato un segnale straordinario», sottolinea Gabriele De Angelis, «hanno premiato questo enorme lavoro che abbiamo portato avanti, un segno di svolta importante. Devo ringraziare tutti i miei sostenitori, quei tanti ragazzi che si sono impegnati in questa coalizione straordinaria. Da subito inizieremo a lavorare per creare una nuova classe dirigente e programmare le future attività che rilanceranno la cittò di Avezzano. Avezzano ha deciso di voltare pagina. Eravamo molto fiduciosi e per noi non è stata una sorpresa, ma la rimonta percentuale è indubbiamente straordinaria».

Piccone: un segnale di risveglio, bocciata politica familistica

AVEZZANO Tra le trombette da stadio e le bandiere in stile campagna elettorale americana la festa bipartisan in casa De Angelis è iniziata poco prima della mezzanotte. Tante strette di mano, qualche lacrima e poi foto ricordo e cori. Tra i fans di De Angelis ci sono anche i consiglieri regionali Maurizio Di Nicola ed Emilio Iampieri schierati in prima linea a sostegno della coalizione "Insieme". «Un segnale di recupero di una politica fatta senza urla e senza grida», commenta Di Nicola, «Gabriele De Angelis ha proposto un messaggio civico ma fatto di contenuti e di ripartenza. La Marsica tutta ha bisogno di una scossa e di un'ondata di entusiasmo, De Angelis ha saputo darla ad Avezzano. Dobbiamo fare un grande lavoro di squadra partendo da qui». Ad abbracciare i suoi c'è anche Iampieri per il quale con questa vittoria «l'amministrazione uscente è stata sonoramente bocciata. Forza Italia è protagonista di questa vittoria, lo è anche a scapito di chi ha voluto remare contro questa scelta. Minoranze che non hanno saputo fare nulla, noi abbiamo fatto una scelta convinta, seria e abbiamo dato un contributo fortissimo. De Angelis sarà il sindaco a servizio di una città e non di una famiglia». Defilato rispetto alla festa di strada, ma con l'adesivo attaccato alla polo per ribadire il suo sostegno a De Angelis, c'è l'onorevole Filippo Piccone, più volte tirato in ballo nella campagna elettorale dalla coalizione di Di Pangrazio come "predatore" sulla città di Avezzano. «Questa città si è svegliata», precisa, «ha pensato molto una politica familiare a tratti vergognosa e i cittadini lo hanno capito. Ora Avezzano ha scelto una nuova classe dirigente che avrà la capacità di dare una nuova visione a questa città». La festa poi si è spostata in Comune dove De Angelis è entrato con gli occhi lucidi circondato dalla sua squadra. Per l'assessore regionale Andrea Gerosolimo la vittoria «è stata straordinaria. Sono arrivato immediatamente per abbracciare tutti i protagonisti di questo strepitoso successo».

Di Pangrazio: penalizzato dal forte astensionismo. L'uscente deluso: «Farò un'opposizione sincera, faccio i miei auguri a De Angelis. Ho pagato caro anche il malessere generale che c'è a livello nazionale»

AVEZZANO Gianni Di Pangrazio si mostra deluso per l'inattesa sconfitta. Arriva nella sede del comitato elettorale di via Cataldi verso mezzanotte, quando la sconfitta è ormai maturata. «Sono deluso ma non arreso», afferma il sindaco uscente sostenuto da una coalizione di centrosinistra, «mi sento sereno, perché abbiamo fatto tutto e di più, cercando di spiegare alla gente ciò che abbiamo fatto in questi cinque anni e il programma per il futuro. C'è però un malessere a livello nazionale e abbiamo avuto un 20 per cento in meno di votanti che ha inciso sul risultato finale. La città non ha capito che dall'altra parte c'era il mondo intero della politica, mentre di qua c'era soltanto Gianni Di Pangrazio. Farò un'opposizione sincera, continuando a parlare alla città, che continuo a definire bella. Faccio gli auguri al nuovo sindaco Gabriele De Angelis, nella speranza che riuscirà a governare questa città come ho fatto io. Credo di avere amministrato in modo encomiabile». Secondo Di Pangrazio «gli elettori hanno preso alla leggera questo ballottaggio e in molti non sono andati a votare, penalizzandomi». Diversi gli umori tra i vincitori di questo secondo turno. Massimo Verrecchia, che è anche l'autore delle cartoline con gli slogan che hanno accompagnato il secondo turno, è soddisfatto: «Ringraziamo i cittadini di Avezzano che hanno voluto democraticamente mandare un forte messaggio di cambiamento premiando un sindaco e una coalizione che con umiltà, agli insulti dell'altra parte, ha risposto con un programma e con credibilità umana e politica. I cittadini hanno ben capito chi, strumentalmente, cercava la polemica attraverso pretestuose scuse sui simboli e chi invece, come noi, ha creduto in un cambiamento nel rispetto che merita una città come Avezzano». Elogia il lavoro fatto anche Armando Floris, che ha curato la campagna elettorale di Gabriele De Angelis: «Questa città si deve aspettare un sindaco che ricostruisca un clima di serenità e che venga visto come un simbolo da parte di tutti, soprattutto dopo una campagna che è stata necessariamente dura nei toni, perché non poteva essere altrimenti. De Angelis ha voluto mantenerla su un approccio di proposta, ma alcuni mesi di campagna elettorale del sindaco uscente avevano in parte modificato la percezione pubblica di questa amministrazione. Abbiamo dovuto ricordare prima le diverse cose non fatte e poi proporre uno stile diverso di governo».

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