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Data: 26/06/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Svolta a L'Aquila. La destra si prende la città del sisma

L'AQUILA La città del sisma del 6 aprile 2009 volta pagina. Sarà il centrodestra, con una clamorosa rimonta, a gestire il dopo terremoto di otto anni fa nel capoluogo abruzzese, L'Aquila.
Pierluigi Biondi, dipendente pubblico ed ex sindaco di un piccolo Comune dell'hinterland (Villa Sant'Angelo), che ha riunito (con sette liste) il centrodestra per la prima volta dopo quindici anni, ha totalmente annullato il nettissimo vantaggio di 12 punti percentuali del primo turno preso dal candidato del centrosinistra Americo Di Benedetto, a trazione Democrat e quasi ulivista, visto che ha perso per strada soltanto Rifondazione Comunista rispetto alla coalizione che ha governato la città per dieci anni con sindaco il non ricandidabile Massimo Cialente (Pd, orlandiano) e soprattutto gli otto anni del post sisma.
Anzi, il candidato alla guida della coalizione Civico progressista (nove le liste a suo sostegno) il commercialista Di Benedetto, ex democristiano e oggi del Pd (renziano), già sindaco anche lui di un piccolo Comune dell'Aquilano (Acciano) e da undici anni presidente della società idrica Gran Sasso Acqua, pur votato in modo bipartisan alle primarie vinte il 10 aprile scorso, alla fine è stato battuto di ben 7 punti percentuali: 53.52% (35,84% al primo turno) a 46.48% (47.07%), a fronte di un'affluenza del 52.07%. Una remuntada. Consolidata, peraltro, dalla rimonta anche nella vicina Avezzano dove il candidato del centrodestra, Gabriele De Angelis, ha battuto quello del centrosinistra, l'uscente Gianni Di Pangrazio.
«Questa clamorosa vittoria- ha detto Biondi a caldo- è la somma di alcuni fattori: l'unità del centrodestra, la capacità di presentare un programma affidabile, l'appello alla libertà degli elettori, la volontà di sgomberare il campo da un sistema di potere del Pd che si è dimostrato autoreferenziale. Se saremo bravi, potremo liberare le energie di questa città- ha assicurato-. La mia candidatura è partita sostenuta da Fratelli d'Italia e strada facendo si sono aggregati tutti e si è espresso un grandissimo senso di responsabilità. È stata premiata una compagine arrivata compatta».
LE REAZIONI
«Unito il centrodestra vince, è la rivincita di Silvio Berlusconi per quello che ha fatto nel dopo terremoto del 2009- ha commentato Brunetta a Porta a Porta ancora prima che i risultati fossero definitivi-. E' il segno del ritorno dell'onore a Berlusconi. Questo candidato ha basato tutta la sua campagna nel rivalutare l'azione di Berlusconi e compararla a quella del governo Renzi nell'ultimo terremoto».
Il Cavaliere aveva parlato di modello L'Aquila: «Può diventare un laboratorio politico, un modello esportabile anche in campo nazionale in vista delle prossime politiche. Ho insistito molto, in questi mesi, sulla necessità che la coalizione di centrodestra procedesse compatta. Considero l'unità un valore imprescindibile, frutto di un'esigenza che proviene dal nostro elettorato. Il centrodestra unito è vincente in quasi ogni scenario».
In casa centrosinistra, ha parlato uno scoratissimo vicepresidente della Regione Abruzzo, Giovanni Lolli: «Andrà analizzato cosa è potuto accadere. Una sconfitta cocente. E' anche la mia sconfitta: ci ho messo la faccia anch'io in questa campagna elettorale».
LO SCONFITTO
«Dopo dieci anni c'era volontà di cambiamento, bisognava veicolare un messaggio che si sarebbe tornati a fare le cose in modo celere, preciso e puntuale, non ci siamo riusciti per poco così come non ci siamo riusciti al primo turno. La partita si poteva chiudere lì ma del senno del poi sono piene le fosse». Così ha commentato Di Benedetto. «Non sono amareggiato, ho dato il massimo e sono sereno con me stesso, non mi sono snaturato, ho fatto una campagna con il mio stile, sono contento del lavoro fatto, ovviamente non del risultato», ha aggiunto.

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