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Data: 27/06/2017
Testata giornalistica: Clickmobility
Tpl Milano: senza gara meno soldi dallo Stato

La norma che scoraggia l'affidamento "in house" dei servizi da parte dei Comuni accende il dibattito politico su Atm
E' scritto nero su bianco. Il decreto sugli enti locali (ripreso dalla legge Madia) scoraggia i Comuni a trasferire la mobilità direttamente alle proprie società partecipate. La pena prevista per chi non si adegua è il taglio del 15 per cento dei trasferimenti statali, quelli che provengono dal fondo nazionale per il trasporto pubblico.

Per Milano, tutto questo si traduce in meno 42 milioni. Nel caso il Comune decidesse di procedere all'affidamento del servizio pubblico di trasporto senza bandire una gara scatterebbe in automatico la decurtazione sui tasferimenti agli enti locali per il Tpl.

La questione è ancora lontana dalla sua definizione: Palazzo Marino dovrà sciogliere il nodo entro il prossimo autuno e nel frattempo si stanno vagliando diverse ipotesi.

Fra tutte quella che vede un accordo fra Atm e Fs (che ha recentemente acquisito il controllo della linea 5 della metropolitana milanese), ma duramente contestata da ampi settori del mondo politico.

Per ora il Comune, per tramite dell'Assessore alla Mobilità Marco Granelli, getta acqua sul fuoco e rassicura, nonostante il taglio previsto, sul futuro di Atm: Granelli sostiene infatti che la decurtazione non scatterebbe nel 2018 e che anzi, vista la buona gestione e i risultati ottenuti, Atm dovrebbe ricevere 5 milioni in più di quanto previsto.

D'altro canto l'assessore alla mobilità non esclude nessun tipo di soluzione (il contratto di servizio con Atm scadrà ad aprile 2018): "dovremo decidere nel merito e stiamo lavorando per studiare i pro e contro delle due ipotesi".

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