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Pescara, 24/07/2024
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Data: 29/06/2017
Testata giornalistica: Il Centro
«Io, ostaggio del treno per 70 km». Un pendolare denuncia: dovevo scendere a Sulmona, le porte non si sono aperte

SULMONANon si aprono le porte all'arrivo in stazione e rimane ostaggio del treno per 70 chilometri, fino alla stazione successiva insieme ad altre persone tra cui una invalida. E, come se non bastasse, per tornare alla stazione di destinazione, ha dovuto pagare il biglietto di tasca propria. Protagonista della vicenda un pendolare che lavora alla Banca di credito cooperativo di Pratola e che ogni giorno fa la spola tra Pescara e Sulmona per raggiungere il posto di lavoro. A raccontare i fatti č proprio Evandro Menna, il quale, dopo aver segnalato l'inconveniente alla direzione regionale di Trenitalia, si č sentito rispondere che dai loro accertamenti tutto era in ordine. «Č davvero inconcepibile e assurdo quello che si č verificato sul treno regionale veloce 3227 per Roma che parte da Pescara alle 7,30 e arriva a Sulmona circa un'ora dopo», racconta. «All'arrivo nella stazione di Sulmona le porte della carrozza in cui mi trovavo, ultima di coda, erano bloccate. Ho provato a raggiungere l'altra carrozza ma il treno č immediatamente ripartito obbligandomi a restare a bordo. A quel punto sono andato subito alla ricerca del capotreno, il quale stava parlando con il familiare che assisteva un disabile, il quale non era riuscito a scendere dal treno in quanto anche lui aveva trovato la porta della carrozza bloccata. Giunti alla stazione di Avezzano abbiamo dovuto prendere un bus a nostre spese da Avezzano per Sulmona senza che il capotreno ci abbia fornito l'opzione di un biglietto omaggio per Sulmona».

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