PESCARA L'ondata del voto amministrativo, con l'inevitabile conta dei vincitori e degli sconfitti, arriva a travolgere l'ente Regione. Le opposizioni mettono in dubbio ancora una volta la tenuta della maggioranza del governatore Luciano D'Alfonso, ne sottolineano «l'inerzia dell'azione amministrativa», e puntano il dito sui«numeri preoccupanti dell'economia». Italia dei Valori, con il segretario regionale Lelio De Santis chiede agli alleati«un incontro urgente della coalizione, perché un'eventuale sottovalutazione sarebbe più grave delle stessa sconfitta elettorale». Il portavoce della maggioranza Camillo D'Alessandro lancia l'idea di un programma di fine legislatura. Mentre l'assessore Andrea Gerosolimo annuncia la nascita di un nuovo movimento civico che vada oltre i partiti e gli schieramenti (leggi l'intervista di lato).Tutti gli occhi sono puntati alla tornata regionale in programma tra due anni, anche se non si può sottovalutare il passaggio elettorale del 2018, quando gli elettori saranno chiamati a rinnovare le due Camere: la composizione delle liste e l'elenco degli eletti saranno decisivi per capire quali saranno i protagonisti dell'assalto a palazzo Silone. Il capogruppo di Forza Italia Lorenzo Sospiri mette fretta ai suoi, pensando già all'appuntamento elettorale del 2019: «Siamo in ritardo», dice al Centro. «Il centrodestra non si deve cullare su vittorie importantissime arrivate per fattori diversi. Perché ogni vittoria ha la sua storia. Oggi noi dobbiamo mettere in piedi la proposta di governo per le regionali, perché si vince se diciamo che cosa vogliamo fare. Siamo in ritardo», insiste Sospiri, «anche con il rinnovamento della classe dirigente, che beninteso potrebbe riguardare anche me. Ma credo che il centrodestra, corroborato dal recupero di qualche esperienza civica di successo sia ormai maggioranza nella regione Abruzzo». Quanto al candidato presidente, per Sospiri «ce n'è più di uno. Bisogna solo ritrovare un po' di umiltà e allora si vince tutti». E di unità nel centrodestra parla anche la sottosegretaria alla Giustizia Federica Chiavaroli, che milita in un partito Alternativa popolare, che è in maggioranza con Gentiloni a Roma e all'opposizione in Regione con Sospiri. Per la Chiavaroli il centrodestra unito «è un modello certamente vincente, con una coalizione ampia che tenga dentro tutti, compresa la destra, e compreso il centro. Credo che ci vogliano esperienze in grado di parlare a tutti. Noi siamo in grado di parlare a un certo tipo di elettorato, Salvini e Meloni a un altro tipo, sono convinta che si possa trovare un linguaggio comune e si possa fare sintesi».Quanto alla situazione regionale, per la Chiavaroli, la competizione elettorale «ha segnato una forte discontinuità. Mi fa piacere che il centrodestra abbia avuto questo grande successo in Abruzzo. Il nostro partito, Alternativa popolare, ha sempre partecipato a tutte le competizioni in coalizione, uniti governiamo tante città e tante altre ne abbiamo vinte».Camillo D'Alessandro (Pd) non nasconde le difficoltà: «Le sconfitte, certamente subite da noi in questa tornata elettorale, non possono essere né derubricate a fenomeni locali, né attribuite semplicemente ad una ondata nazionale. Per questo», dice il consigliere regionale, «bisogna subito convocare un tavolo di coalizione con le forze politiche, entrare nel merito, non minimizzare e lanciare un progetto di fine legislatura. Arriveranno le conte dell'anno prossimo», aggiunge D'Alessandro riferendosi alle politiche, «e poi la verifica generale tra 24 mesi. Nel 2014 li abbiamo surclassati, la prossima volta l'obiettivo è il 51%: il Presidente l'Alfonso punta a 400mila voti». Appuntiamo cifre e nomi e aspettiamo il 2019©RIPRODUZIONE RISERVATA