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Data: 30/06/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Quindici consiglieri con De Angelis. Maggioranza senza "stampelle". Il presidente del tribunale Forgillo proclama gli eletti: «Niente anatra zoppa, giurisprudenza ormai consolidata». Ma gli sconfitti non ci stanno, via ai ricorsi. Di Pangrazio: «Andava rispettata la legge»

AVEZZANO Dura il tempo di un amen, ma è la più romantica immagine di queste avvelenate elezioni avezzanesi: Gabriele De Angelis indossa la fascia tricolore e stringe in un abbraccio il suo predecessore Gianni Di Pangrazio. Passato l'istante della commozione si riaprono le porte delle polemiche: anatra zoppa sì o no, voltagabbana presunti, attribuzione dei seggi, ricorsi e contro ricorsi, è facile intuire che la cerimonia di ieri in una sala consiliare gremita ne innescherà di nuove.La sirena di mezzogiorno è appena suonata in Comune quando il presidente del tribunale Eugenio Forgillo proclama l'elezione del nuovo sindaco, il quarto della città da quando, nel 1993, è stata istituita l'elezione diretta del primo cittadino. De Angelis, 51 anni, imprenditore del settore finanziario e assicurativo, avrà il compito di amministrare Avezzano fino al 2022. E potrà farlo contando su una squadra di quindici consiglieri, uno in più del previsto. Tra i banchi dell'aula anche Mauro Di Benedetto della lista Avezzano Insieme. Non solo non sono servite le stampelle all'anatra zoppa, ma la commissione del tribunale ha rafforzato le ali, iniettando dubbi e malumori tra gli avversari. Perché all'opposizione vanno nove seggi, sette dei quali al gruppo Di Pangrazio. Ne escono male quelli dell'Udc, il partito più votato in città, e del Pd, che non potranno contare sugli ingressi di Luigia Francesconi e Roberto Verdecchia. In base ai riconteggi, farà parte del consiglio l'avvocato Leonardo Casciere, in dubbio fino all'ultimo. Mentre è stato confermato l'ingresso di Francesco Eligi del Movimento 5 Stelle. Sono 4 le donne, metà degli eletti (12) all'esordio politico. In attesa degli annunciati ricorsi, che però non metteranno in discussione l'attività amministrativa, le motivazioni di tali scelte sono nelle parole del presidente Forgillo. «In base alla giurisprudenza amministrativa ormai consolidata», sottolinea Forgillo, «la maggioranza va attribuita alla coalizione che ha conseguito la vittoria al ballottaggio. Tenendo anche conto che ai fini della valutazione si devono includere i voti del candidato sindaco e, secondo la giurisprudenza più recente, i voti del ballottaggio, con la conseguenza dell'attribuzione del premio alla formazione vincente all'esito appunto del ballottaggio. C'è una variabile rispetto a quello che ho letto nei giorni scorsi e vi dico questo perché è stato oggetto di un approfondito studio: attribuendo il premio di maggioranza con il coefficiente del 60%, su 24 consiglieri verrebbe fuori il numero di 14,40. Si è posto un ulteriore problema che è quello dell'arrotondamento. E sempre secondo la giurisprudenza più recente e ormai consolidata dal Consiglio di Stato l'arrotondamento alla cifra avviene per eccesso».Vale a dire 15 consiglieri nella maggioranza di De Angelis. Il nuovo sindaco, dopo avere ringraziato la madre Francesca e una delle figlie, Nicole, promette di nominare i rappresentanti della giunta entro una settimana e di dedicarsi a tempo pieno all'attività amministrativa. «È una grande emozione», afferma De Angelis, «il segno distintivo che porto addosso mi carica di responsabilità. I cittadini di Avezzano ci hanno affidato questa delega importante e impiegheremo il massimo impegno per poter onorare questa volontà manifestata. Per la giunta abbiamo dei nomi in mente, ne discuteremo con i rappresentanti delle varie liste, troveremo velocemente un momento di sintesi. Vorrei nominare l'esecutivo il più presto possibile, in una settimana al massimo». Poi un accenno al futuro lavorativo: «Quando ho deciso di scendere in campo ho adottato i presìdi necessari all'interno della mia azienda, per trovare nuovi equilibri. Soffrirò più io dall'esterno a non esserci che loro. Farò il sindaco a tempo pieno, Avezzano merita questo».


Ma gli sconfitti non ci stanno, via ai ricorsi
Di Pangrazio: «Andava rispettata la legge»
verdecchia: spiegazioni nelle sedi opportune

Ma gli sconfitti non ci stanno, via ai ricorsi. Di Pangrazio: «Andava rispettata la legge»

AVEZZANO L'interpretazione del tribunale di Avezzano ha scatenato una serie di reazioni a catena, soprattutto da parte dei consiglieri esclusi che si apprestano a presentare ricorso. Non ha digerito la decisione della commissione del tribunale di Avezzano, guidata dal presidente Eugenio Forgillo, neanche il primo cittadino uscente, Gianni Di Pangrazio, che convocherà tutto il gruppo per fare il punto della situazione e decidere il da farsi. «Ho già espresso il mio disappunto al presidente della commissione», ha affermato Di Pangrazio, «sottolineando che è stata presa una decisione assurda che non ha tenuto conto della legge, ma della giurisprudenza. Il presidente della commissione deve invece applicare la legge e non calarsi, come ha fatto, nelle vesti di giudicante. Doveva semplicemente fare i conti, mentre è andato oltre le sue competenze che erano quelle di presidente della commissione. Doveva semplicemente fare la proclamazione degli eletti. Credo che i consiglieri abbiano tutto il diritto di fare ricorso».Uno dei grandi esclusi a sorpresa è il consigliere Roberto Verdecchia, da oltre dieci anni seduto tra i banchi del consiglio comunale, prima in opposizione, poi in maggioranza e come assessore. «Prendo atto della decisione del presidente della commissione elettorale», ha affermato l'avvocato Verdecchia, «che molto probabilmente, dimenticando di applicare la legge base e sostituendosi alla magistratura amministrativa, ha interpretato delle sentenze del Consiglio di Stato. Ma si tratta di sentenze che, da un'attenta lettura, hanno diverse fattispecie giuridiche rispetto a quella di Avezzano. In quanto al cosiddetto arrotondamento a favore della coalizione privilegiata, il presidente della commissione dovrà spiegare nelle opportune sedi cosa significa dare a liste con 1.900 voti 4 consiglieri, mentre a liste con 2.000-2.200 voti un solo consigliere. Anche ciò sarà oggetto di valutazione nella sede più propria. Le indicazioni della prefettura erano state sufficientemente chiare sulla metodologia da seguire per la ripartizione. Circostanza totalmente disattesa da parte del presidente della commissione».Esclusi anche gli ex assessori della giunta Di Pangrazio, Fabrizio Amatilli e Antonio Di Fabio. «Non sappiamo chi sarebbe rientrato», ha precisato l'ex assessore del Pd, Amatilli, «ci sono dei conti così particolari con questo sistema che non si capisce. Personalmente non farò ricorso, la decisione del gruppo però non la conosco».Non sono rientrati in opposizione neanche Giovanni Luccitti, Luigia Francesconi e Sonia Di Stefano.«Il ricorso credo lo farà la coalizione», ha affermato l'ex assessore Antonio Di Fabio, candidato con l'Udc, «mi risulta che ci sarebbe stato tolto anche un seggio. Valuterò sia personalmente, sia con l'Udc se ci sono i margini per fare ricorso. Abbiamo riportato un risultato eccezionale e per una valutazione assurda abbiamo solo un seggio. Credo nella magistratura e se c'è stato fatto un torto qualcuno lo ripristinerà».

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