SULMONA La scelta dell'Abbazia di Celestino V, ai piedi del monte Morrone a Sulmona, per la seconda edizione di Fonderia Abruzzo, non è stata forse casuale: qui sono stati dirottati 12 milioni di euro del Masterplan, una delle prime misure adottate in Abruzzo con il grande piano renziano per il Sud; qui, in fondo, luogo dello spirito e del perdono, l'amministrazione D'Alfonso cerca di ritrovare quell'armonia che è stata scossa dalle urne del ballottaggio di domenica scorsa. Anche se poi, a fronte delle numerose presenze, si fanno sentire le assenze inattese: a partire da quella del padrone di casa, l'assessore civico e sulmonese Andrea Gerosolimo, quello con cui toccherà prima o poi fare i conti per i nuovi equilibri, che ha preferito disdire la sua presenza e volare in Romania per presenziare un festival dedicato ad Ovidio. Al di là dei politici e della politica, però, quello di Fonderia è e vorrebbe essere anche e soprattutto un luogo operativo, dove imprenditori, associazioni, tecnici e parti sociali, si incontrano per progettare insieme il futuro. «Una sperimentazione per una programmazione strategica di lungo periodo esordisce il governatore Luciano D'Alfonso in apertura un giorno e mezzo di combattimento di idee, per segnare la differenza tra una Regione ambiziosa che guarda al futuro e una, invece, con lo sguardo rivolto all'indietro e che non sa osare».
Un combattimento che si gioca con le armi dei fondi Fes e Fesr 2014-2020, con quelli della politica della coesione post 2020, ma anche con gli strumenti prossimi a diventare operativi: dai 14 milioni di euro appena attribuiti per i Borghi più belli d'Italia a quelli, si presume cospicui, che metterà in campo il governo con il prossimo Decreto sud che proprio il ministro Claudio De Vincenti illustrerà oggi all'Abbazia Celestiniana nella seconda giornata di lavori. «L'Abruzzo è tenuto in alta considerazione dal governo spiega D'Alfonso e all'Abruzzo saranno destinate particolari attenzioni normative».
I TAVOLI DI LAVORO
Le idee, i progetti, le prospettive, sono abbozzate e disegnate dai gruppi di lavoro, i «caucas», divisi per macro aree di interesse (lavoro e impresa; ambiente, territorio e infrastrutture; sanità, welfare e pubblica amministrazione; scuola, università e ricerca; cultura e turismo) e coordinati dai dirigenti della Regione e dagli stessi amministratori regionali. Da Camillo D'Alessandro per i trasporti a Silvio Paolucci per la sanità (tavolo molto frequentato), fino a Mario Mazzocca per l'ambiente. Si traccia insieme un possibile futuro, anche tenendo conto dei racconti e delle esperienze degli imprenditori passati per i fondi di programmazione 2007-2013, e contando sull'analisi di qualche dato, come quelli che oggi saranno illustrati per la prima volta a proposito di tre anni di politiche attive del lavoro: Garanzia Overdose che in sei mesi ha fatto registrare già 600 assunti a tempo indeterminato di disoccupati over 30, con un impiego di 5,5 milioni di risorse da parte delle imprese; o come Garanzia Giovani (rivolto agli under 30) che in Abruzzo ha registrato percentuali di successo tra le prime in Italia e ben al di sopra della media nazional, con tassi di trasformazione di tirocini in contratti che ha toccato il 43% dei rapporti. Oggi si ricomincia dalla mattina con L'Abruzzo nel 2024, Regione europea, la vertenza Abruzzo, l'innovazione e la riorganizzazione in sanità, le politiche attive del lavoro, le reti Ten-T, il rilancio dell'agricoltura nell'area del cratere, la cultura e il turismo. Tra gli ospiti, oltre al ministro Claudio De Vincenti, il presidente della Conferenza Stato-Regioni Stefano Bonaccini, il sottosegretario alla Sanità Davide Faraone.