L'AQUILA«Dobbiamo ricostruire un'unità di intenti e risanare le guerre intestine. Qualcuno ha messo sotto accusa la cosiddetta triade, che non esiste come gruppo di potere». Così la senatrice Stefania Pezzopane, dopo il lunghissimo vertice del Pd di giovedì sera. Frizioni e tensioni tra i democratici, sempre più dilaniati dalla sconfitta che, invece di unire, sembra aver amplificato le divisioni interne, soprattutto tra la vecchia guardia e i giovani, che continuano a scalpitare. «La triade, come viene chiamata, di cui farei parte insieme a Massimo Cialente e Giovanni Lolli», chiarisce Pezzopane, «ha fatto solo un grandissimo lavoro di unità, in questi anni, lasciando ampio spazio ai giovani e facendo sì che venisse eletto in consiglio regionale Pierpaolo Pietrucci, un giovane, e che il segretario comunale del Pd fosse Stefano Albano, ancora più ragazzo. Se ci fosse stata tutta questa voglia di discontinuità, al primo turno non avremmo ottenuto il 47%, un risultato importante. Si è immaginato che quella carica fosse sufficiente e la vittoria scontata, tanto da allentare la corda. La sconfitta di Americo Di Benedetto», prosegue Pezzopane, «diminuisce gli spazi nella classe dirigente del Pd. Chi non ha contribuito a questa vittoria, ha solo rallentato quel processo di rinnovamento generazionale tanto sbandierato». Entrando nel merito del voto, la senatrice del Pd cita l'analisi dell'Istituto Cattaneo, secondo cui «l'astensionismo ha penalizzato per l'8,1 per cento Di Benedetto e solo in minima parte Biondi. A questo si aggiungono tutti i voti legati agli altri candidati che, tranne nel caso della Cimoroni, sono convogliati su Biondi». Infine, una stoccata a Pietrucci: «Pierpaolo parla di eccessiva presenza della triade accanto ad Americo. Personalmente, ho partecipato solo all'evento con il ministro Martina. Sono sempre stata tra il pubblico, mai sul palco».E a chi già profila all'orizzonte uno scontro Di Benedetto-Pezzopane per le elezioni alla Camera, in programma nel 2018, la senatrice risponde in questo modo: «Mi ricandiderò al Senato. Trovo che la cosa peggiore sia metterci a discutere oggi di scenari futuri, senza aver sviscerato i problemi attuali. È prematuro, dopo quello che è successo. Chicco è certamente una grande risorsa e di questo ne discuteremo insieme».