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Pescara, 24/11/2024
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Data: 02/07/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Un miliardo e mezzo dalle Ferrovie per la Pescara-Roma

SULMONA Il pezzo più grosso da mettere in Fonderia l'ha portato Rfi che ieri, ha annunciato il presidente Luciano D'Alfonso alla presenza del ministro per la coesione territoriale e il Mezzogiorno, Claudio De Vincenti, ha promesso un investimento sulla rete ferroviaria Pescara-Roma di un miliardo e 560 milioni di euro. Un carico prezioso che servirà a ridurre considerevolmente i tempi di percorrenza tra l'Adriatico e il Tirreno, con l'eliminazione di curvature e di passaggi a livello, e con la realizzazione in alcuni tratti di una linea aggiuntiva. E' un Abruzzo proiettato verso il futuro, «una regione cerniera - l'ha definita il ministro De Vincenti - che sta facendo passi avanti importanti, anche alla luce dei risultati sul Pil e l'occupazione degli ultimi due anni». Una regione che però resta in qualche modo ancorata al Sud: l'Abruzzo, ha confermato il ministro, rientrerà infatti a pieno titolo nel decreto per il Sud che dovrebbe essere licenziato entro agosto e che prevede misure economiche importanti per il sostegno all'occupazione giovanile, all'imprenditoria e alle politiche agricole. E non che non ce ne sia bisogno: i toni trionfalistici della passerella di Fonderia, quest'anno organizzata all'Abbazia Celestiniana di Sulmona, si sono un po' smorzati infatti quando a confrontarsi con il ministro sono stati i sindacati (Confindustria, Cna e Uil). Su tutti il timore dell'esplosione di vertenze occupazionali a fronte dell'assenza di cassa integrazione in deroga, paracadute sociale che De Vincenti si è impegnato a sottoporre al governo.
I SINDACATI
«Abbiamo ribadito al ministro De Vincenti la necessità di trovare risposte e soluzioni per aiutare l'Abruzzo a ripartire - spiega il segretario regionale della Uil, Michele Lombardo -. Gli ultimi dati Istat, infatti, fotografano un Abruzzo che, come il resto del Centro Italia, cresce ad una velocità inferiore rispetto non solo al Nord del Paese ma anche al Mezzogiorno. Abbiamo evidenziato che dopo tre anni siamo ancora in attesa del recupero dei 130 milioni promessi dal governo per riparare alla contrazione delle risorse dei fondi Fers e Fse; mentre sulle zone economiche speciali chiediamo, alla stregua di Paesi come Polonia e Francia, di concentrare l'impegno sulla realizzazione di opere fondamentali come il porto d'Abruzzo, per l'avvio della macroregione Adriatico-Ionica. Infine, siamo dell'avviso che sia fondamentale trovare risorse economiche per rispondere alla sfida di industria 4.0, visto che in Abruzzo la rimodulazione dei fondi indicata dal governo regionale non viene ancora realizzata».
BORGHI E RISORSE
E ancora i problemi legati al sostegno al credito, alla riduzione della pressione fiscale, alla velocizzazione della rete ferroviaria Adriatica e alla sistemazione delle strade provinciali, quelle che collegano i Borghi più belli d'Italia in Abruzzo al loro futuro. Perché non basta, ha spiegato la Cna, erogare soldi per l'arredo urbano se poi arrivare nei Borghi è così difficile e a volte pericoloso. Tra le mura di Celestino, d'altronde, è stato firmato ieri l'accordo di programma tra Regione e sindaci, che mette a disposizione di questi piccoli gioielli sparsi sulle montagne abruzzesi quasi 15 milioni di euro per interventi di abbellimento. Si tratta in verità di contributi relativamente rilevanti (massimo 200mila euro), ma che nei bilanci di centri così piccoli rappresentano un tesoretto. Sul turismo, d'altronde, l'Abruzzo ha molto da puntare: «Una regione dalle grandi potenzialità in questo campo - ha spiegato De Vincenti - che ha bisogno però di fare un salto di qualità imprenditoriale nel senso di imprenditorialità della pubblica amministrazione stessa, cioè la capacità di promuovere l'Abruzzo come terra per un turismo delle quattro stagioni. Con il presidente D'Alfonso stiamo lavorando anche su questo». Qualcuno ricorda al ministro le minacce delle grandi opere, tra cui quel metanodotto con annessa centrale della Snam che dovrebbe sorgere proprio a due passi dall'Abbazia Celestiniana e di cui De Vincenti è stato da sempre sostenitore: «Non ci saranno interventi impattanti, le opere saranno in linea con i requisiti ambientali». Che non è proprio quello che gli abitanti del posto volevano sentirsi dire.

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