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Data: 02/07/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Pietrucci alla Pezzopane: «Serviva più sinistra»

Continua il braccio di ferro fra Stefania Pezzopane e Pierpaolo Pietrucci che ieri ha replicato di nuovo alle esternazioni della Senatrice: Non sono i meriti vostri, tuoi, di Giovanni e di Massimo, a essere in discussione. Non ho mai inteso o considerato la cosiddetta triade un centro di potere, espressione inquietante, che non si addice a voi, che sempre avete difeso gli interessi e le aspirazioni di questa città, in una fase durissima spiega Pietrucci in premessa - Ammetterai però che una percezione esiste e non possiamo fare a meno di tenere conto. Perché questa percezione, ora scusami se sono netto per necessità di sintesi, il voto lo ha influenzato, e in parte determinato. Per Pietrucci non serve minimizzare: Non credo che addebitare la sconfitta a un disimpegno dell'elettorato che aveva scelto noi al primo turno colga appieno le cause delle sconfitta stessa. Avremmo perso perché chi ci ha scelto al primo turno pensava di avere già vinto, e perciò ha ritenuto superfluo recarsi nuovamente alle urne? Non eravamo noi, quelli della partecipazione rispetto a un centrodestra tradizionalmente più tiepido di fronte al richiamo ripetuto alle urne? E poi, se questa partita noi la percepivamo come già chiusa, come mai i nostri avversari non l'hanno creduta già persa? Non sono dati politici, questi? La nostra unità, cara Stefania, non è in discussione, né voglio mettercela io. Facciamo però in modo che certe dure lezioni non finiscano archiviate nel campo degli svarioni tattici. C'entra la politica, nella sua essenza più profonda: credibilità, autorevolezza, parlare alla gente, ascoltarla e capirla. C'entra il modo in cui siamo e ci presentiamo, c'entrano le origini della parola sinistra, che si va svuotando. C'entra la nostra storia conclude Pietrucci - capire come riprendere in mano quei fili che non si sono mai spezzati, né io voglio essere responsabile di averli spezzati.

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