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Data: 02/07/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
«Troppi autisti al cellulare» L'Atac a caccia dei furbetti

Al semaforo, allo stop, ma anche in movimento. Per le strade romane è sempre più frequente imbattersi in conducenti dei autobus che parlano al telefonino. Non parliamo solo di quelli che lo fanno tenendo lo smartphone in mano o che mandano messaggi Sms o WhatsApp - e che quindi violano le norme del Codice della strada - ma dei tanti che conversano, anche a lungo, utilizzando gli auricolari o i dispositivi a viva voce. Ed è proprio su questi ultimi che l'Atac adesso vuole mettere in campo una serie di controlli mirati, per cercare di stanare chi commette abusi.
LE NORME
La legge in realtà, non vieta di farlo. Secondo l'articolo 173 comma 2 del Codice della strada, infatti, «è vietato al conducente di far uso durante la marcia di apparecchi radiotelefonici ovvero di usare cuffie sonore», ma al contempo «è consentito l'uso di apparecchi a viva voce o dotati di auricolare, purché il conducente abbia adeguate capacità uditive ad entrambe le orecchi, che non richiedono per il loro funzionamento l'uso delle mani». Insomma gli auricolari sono consentiti, meglio ancora se utilizzati in un solo orecchio. Ma, a parte la maggiore responsabilità di chi guida un mezzo pesante e con diverse persone a bordo, il regolamento interno dell'Atac vieta ai conducenti del trasporto pubblico locale di fare telefonate private quando sono alla guida dei mezzi. In sostanza, è possibile parlare con l'auricolare con la sala operativa aziendale - per un cambio turno, una modifica al percorso della linea o altre esigenze di servizio - ma non con mogli, figli, amici o altri contatti privati.
IL MONITORAGGIO
Ai vertici dell'azienda di via Prenestina l'uso eccessivo del telefono a bordo non piace, anche per l'immagine negativa che si trasmette ai cittadini, e si tenterà quantomeno di limitarlo. Non sarà un compito facile: «Controllare l'utilizzo del telefono sui mezzi significa cogliere un conducente sul fatto mentre sta facendo una chiamata privata - spiegano dalla municipalizzata - Un compito obiettivamente complicato». Anche quando in passato sono stati presi provvedimenti disciplinari per qualche autista, grazie a ispettori in borghese, le lettere di richiamo formali non sono bastate a ridurre il fenomeno che, anzi, è in continuo incremento. Qualche anno fa era stato un passeggero a mettere nei guai un autista scorretto, sulla linea 349: si è avvicinato alla cabina del guidatore e ha girato con il suo smartphone un video di un minuto che registrava la guida spericolata tra le vie di Montesacro. L'autista con la mano sinistra sorreggeva il cellulare, con l'altra manovrava il volante, ma poi la conversazione era diventata concitata ed entrambe le mani si erano staccate dal volante. In quell'occasione il conducente venne individuato e sospeso dal lavoro e dallo stipendio per una decina di giorni.

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