L'AQUILA Entro giovedì o venerdì il sindaco Pierluigi Biondi varerà la nuova giunta comunale.Finora i punti fermi sono almeno tre: Guido Liris sarà vicesindaco e avrà sicuramente almeno un paio di deleghe importanti; Roberto Tinari è il candidato numero uno alla presidenza del consiglio, essendo stato il più votato in assoluto dopo Liris; il sindaco terrà per sé la delega più pesante, quella della Ricostruzione. Probabilmente in attesa di assegnarla a un esterno (l'ingegnere Sergio De Paulis?). Una partita sulla quale la nuova amministrazione comunale si giocherà gran parte della credibilità almeno nel primo anno di vita. E dunque Biondi non vuole correre rischi.Oggi riprendono gli incontri tra il sindaco e i rappresentanti dei partiti (per Forza Italia Pagano e Morelli) e sarà forse il penultimo giro, prima del varo dell'esecutivo. Ci sono alcuni nodi da sciogliere, come la ripartizione degli assessorati, secondo il numero di consiglieri eletti. In teoria, ne spetterebbero 3 e mezzo a Forza Italia, che ha 7 consiglieri: Tinari andrebbe a fare il presidente dell'assise civica, Liris il vicesindaco con deleghe e agli azzurri ne andrebbero altri due, che potrebbero essere Vito Colonna e una tra le tre donne, Sabrina Di Cosimo (presidente della 12ª circoscrizione, quella di Pianola), la cardiologa Elisabetta De Blasis e Maria Luisa Ianni, infermiera di Cardiologia al San Salvatore e presidente dell'Ordine professionale degli infermieri. Tre donne di caratura. Se invece Forza Italia punterà su un giovane, potrebbe entrare in campo Roberto Junior Silveri, per aprire tutto uno scenario sul mondo giovanile. In questo caso Vito Colonna potrebbe fare il capogruppo. Altrimenti l'incarico potrebbe scivolare su una delle tre donne. O anche due, in caso di 4 assessori. «Non sarà però solo un criterio numerico, ma anche meritocratico», precisa il sindaco Biondi, ieri fortemente impegnato a seguire il problema degli allagamenti in città, dopo il violento temporale di metà giornata. Ma proprio il partito del primo cittadino in questo momento è quello che ha il problema maggiore da risolvere: sempre in via teorica e numerica, Fratelli d'Italia ha preso 4 consiglieri, di conseguenza dovrebbe avere due assessorati. Ma si pone la questione del sindaco, che è la carica più pesante. A quel punto il partito di Giorgia Meloni potrebbe essere costretto a fare un passo indietro e indicare un solo assessore. Escluso Giorgio De Matteis, recuperato grazie alla vittoria di Biondi (altrimenti sarebbe rimasto fuori) e destinato quasi sicuramente a fare il capogruppo, i riflettori sono puntati su Ersilia Lancia. Ma anche il veterano Alessandro Piccinini potrebbe dire la sua. Però c'è anche la lista Benvenuto Presente, che con 2 consiglieri avrebbe diritto a un assessorato (Leonardo Scimia è l'indiziato numero uno). Ma è la lista del sindaco. Quindi, peggio mi sento. La questione la stanno ponendo soprattutto i salviniani, che con 4 consiglieri, oltre a Emanuele Imprudente e Daniele D'Angelo, vorrebbero mettere nell'esecutivo anche Luigi D'Eramo. Per L'Aquila Futura c'è Roberto Santangelo, mentre Raffaele Daniele dell'Udc dovrebbe rimanere fuori. Ma non è detto.Intanto ieri Biondi ha scritto anche al presidente della Regione, Luciano D'Alfonso, per l'investimento da un miliardo e mezzo annunciato insieme al ministro Claudio De Vincenti sulle infrastrutture, che escluderebbe L'Aquila. «Il presidente D'Alfonso non pensi di tenere fuori L'Aquila dal sistema delle infrastrutture e dei trasporti abruzzesi», scrive Biondi. «Il capoluogo della regione e le zone interne non possono essere messe in secondo piano rispetto a progetti di sviluppo, che si rivelerebbero strategici per l'intera area appenninica. Il potenziamento del collegamento su ferro - la velocizzazione della tratta Pescara-Roma - può essere una delle chiavi per il rilancio di un territorio che ha vocazioni e peculiarità da salvaguardare, tutelare e promuovere».