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Data: 03/07/2017
Testata giornalistica: Mapero'
Ombrelline, il caso finisce a Roma di Lilli Mandara

Le Ombrelline trallallà. Non è successo niente, di che ci stupiamo meravigliamo parliamo? Niente: nessun comunicato ufficiale dal Pd regionale, solo reazioni scomposte e a singhiozzo di qualche fedelissimo del governatore per tentare di arginare l’indignazione che ha inondato il web dopo la rivelazione di Maperò.

Fino al tardo pomeriggio di ieri, quando, messo alle strette dalla marea di commenti, ecco che si materializza all’improvviso il presidentissimo Luciano D’Alfonso che parla attraverso il suo portavoce in terza persona. Quanti sforzi, quanti vani tentativi di fare uso di ironia, e quanti insulti: “C’è chi si attacca all’ombrello”, e poi “c’è chi vuole visibilità mediatica”, e poi ancora “Giampiero Leombroni ha provato a coprire il ministro De Vincenti con i fogli di un giornale locale ma non sono stati resistenti.” Quanta stizza e niente e nessuno che provi invece ad ammettere l’errore: basterebbe pensare alla Leopolda, alla quale la Fonderia Abruzzo è stata paragonata, per rendersi conto che mai e proprio mai una cosa del genere sarebbe successa lì. Forse soltanto perchè la comunicazione è migliore. Eppure il caso delle Ombrelline è finito sul tavolo del Pd nazionale grazie alla denuncia della responsabile eventi Barbara Ceruleo. E ora l’attenzione è puntata anche sugli ottantamila euro di fondi Fse che sono serviti a finanziare la Fonderia: troppi, soprattutto perchè nella due giorni di Sulmona si è parlato poco e niente di Fondi sociali europei.

Quindi teniamocele queste Ombrelline che, secondo i fedelissimi, si sono fatte volontarie per riparare il capo degli ospiti presenti dalla pioggia e poi dal sole. Capi illustri, come quelli del governatore D’Alfonso, del ministro De Vincenti e nel pomeriggio anche del rettore Luciano D’Amico. Nessuno che strabuzzi gli occhi, che chieda se fosse proprio necessario, nessuno che faccia il tentativo di prendere lui in mano l’ombrello. E poco c’entra che a reggere l’ombrello fossero donne e neppure un uomo, guarda un po’, anche se è proprio l’essere umano degradato a reggitore di ombrelli che fa profonda tristezza. E’ il gesto, l’arroganza, l’indifferenza, la volgarità di chi accetta che fa inorridire.

“Il presunto “caso degli ombrelli” accaduto a Fonderia Abruzzo è davvero una non-notizia – commenta D’Alfonso attraverso il portavoce – una boutade estiva giustificabile solo da una domenica senza la possibilità di andare in spiaggia. Non appena si è verificata l’emergenza, alcuni volontari dotati di ombrello si sono attivati autonomamente. Giampiero Leombroni ha provato a coprire il ministro De Vincenti – presente al dibattito del mattino – con i fogli di un giornale locale ma non sono stati resistenti. Nell’apprendere di queste polemiche, per la prossima edizione di Fonderia Abruzzo D’Alfonso ha ironicamente pensato ad un capitolato d’appalto nel quale sia prevista una voce riguardante i portatori di ombrelli in caso di sole e di pioggia, tutti rigorosamente di sesso maschile, magari capitanàti da Leombroni. Il Presidente ha anche confidato: “Disponevo di un cappuccio nella giacca ma non l’ho usato per non passare per affiliato alla massoneria”.
Scherzi a parte, la natura strumentale di questa polemica è lampante. I commenti di chi ha visto in questa vicenda un affronto alla parità di genere sono davvero fuori luogo o comunque frutto di disinformazione. Per il resto, c’è chi si attacca ad un ombrello pur di avere un po’ di visibilità mediatica”.

Il commento si qualifica da solo. Ma prima ancora era stato uno degli organizzatori dell’evento, Andrea Catena a ribattere che la denuncia non avrebbe meritato un dibattito, tutte sciocchezze altro che storie.

Le reazioni: Maria Amato

Maria Amato
Era stata la parlamentare Pd Maria Amato a sollevare il problema dopo la lettura di Maperò, ieri mattina su Facebook:

“La fonderia può essere stato il momento di più alto confronto politico- istituzionale della Regione Abruzzo ma questa fotografia è irritante e offensiva non solo per le donne ma per il pensiero di parità di genere e di pari opportunità, costruito e condiviso con anni di impegno e battaglie”.

Le reazioni: Alexandra Coppola

Alexandra Coppola
Seguita a ruota da Alexandra Coppola del Pd regionale:

“Nella mia militanza ho fatto di tutto, attaccato manifesti, preparato sale che avrebbero ospitato ospiti importanti, ecc. ma mai nessuno mi ha chiesto di riparare dal sole compagni di partito. Queste immagini sono raccapriccianti. Mi fanno male vederle e mi fa male pensare che nel mio partito nessuna donna dirà nulla. Ora voglio capire chi è responsabile di questo messaggio maschilista”.

Le reazioni: Barbara Ceruleo
Ma anche Barbara Ceruleo, responsabile eventi del Pd nazionale, che auspica una presa di posizione chiara e immediata del Pd, non scherza:

“Sessanta relatori di cui 6 donne…in matematica avevo la sufficienza scarsa ma credo sia il 10%.Io trovo queste immagini assurde. Si sono offerte volontarie???? Beh si tenevano l’ombrello da soli. O facevamo una bella alternanza uomo donna. Cos’e la partenza della moto gp con le ombrelline….e su non copriamoci di ridicolo “.

Le reazioni: Francesca Buttari


E il vice sindaco di Francavilla Francesca Buttari:

“La parità di genere prevede la valorizzazione della dignità di entrambi i sessi e non lo svilimento. Mettere quattro persone a reggere gli ombrellini è una richiesta poco rispettosa a prescindere. Il fatto che siano quattro donne rende tutto più grave”.

Ma il caso Ombrelline finisce anche su “Posto Occupato”, che è il nome che Maria Andaloro ha dato all’iniziativa per le donne vittime di violenza. Basterà? Parla di “Immagini di un regime di qualche secolo fa” Daniele Licheri, segretario regionale di Sinistra Italiana. E parla di “schiave” Gemma Andreini, presidente della Commissione Pari opportunità della Regione Abruzzo:

“Mi sento offesa come donna e, come rappresentante della CPO, non posso non indignarmi per un ruolo, ben definito da “schiave”, affidato a queste ragazze …il cerimoniere forse non ha fatto in tempo a procurare delle palme per far sventolare gli ospiti …illustri …ma TUTTI conniventi …non credo si sia levata nessuna voce di protesta da parte di alcuno/a è vergognoso!”.

Vergognoso, quindi. Per centinaia di lettori, di donne e di uomini.

ps: Ma non per loro, non per il presidentissimo, da poco accompagnato da un nuovo solerte cerimoniere, non per il ministro De Vincenti, non per il rettore D’Amico. Tiriamo le somme.

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