Circolazione ferroviaria bloccata, lunedì pomeriggio, tra Pescara e Montesilvano a causa di un profugo sudanese di 19 anni il quale, fuggito da un centro di accoglienza della provincia di Chieti, si era messo in mente di raggiungere a piedi Milano e per questo camminava, fra l'altro scalzo, lungo la linea adriatica. Qualcuno gli aveva detto che seguendola si sarebbe ritrovato nel capoluogo lombardo. Fermato da due agenti della Polfer, è andato letteralmente fuori di testa iniziando a colpirli a calci e pugni tanto da ferirne uno dei due, una poliziotta, costretta poi a ricorrere alle cure del pronto soccorso per lesioni ad una spalla. In aiuto degli agenti, è intervenuto anche un macchinista. Il giovane ieri mattina è stato processato per direttissima e rispedito nel centro di accoglienza del chietino, di cui era ospite dal primo luglio. E' stato subito accertato che era sbarcato a Crotone il 30 giugno e poi mandato in Abruzzo. Ai poliziotti della Polfer, diretti da Davide Zaccone, il giovane ha spiegato che doveva recarsi all'ospedale di Milano. Non conoscendo il posto, molto probabilmente era convinto che si trovasse nelle vicinanze. L'insolito episodio è accaduto alle 19, poco dopo la stazione di Montesilvano, e per circa 40 minuti la circolazione ferroviaria è rimasta bloccata; ben otto treni diretti al Nord fermi.