PESCARA Sulle panchine di legno marcio non è possibile sedersi perché sono sradicate da terra e adagiate contro i muretti che delimitano le abitazioni. Le radici degli alberi esplodono dal sottosuolo e formano avvallamenti sulla superficie di asfalto.I lampioni sono bui o monchi perché mancano, rotte o disperse, le lampadine o le sfere che le proteggono. Adagiato su un cancello di ferro, una insegna avverte: "Parco dei sogni, tutti insieme nessuno eslcuso". L'ennesima denuncia sullo stato di degrado della strada parco arriva da Mario Sorgentone, presidente dell'associazione Strada Parco, che da anni si batte per migliorare le condizioni della striscia di asfalto che attraversa parte della città fino a Montesilvano, a cui i cittadini non vogliono più rinunciare.Sorgentone, che firma gli scatti della vergogna, rivela, attraverso un documento datato 16 giugno 2005 di aver rinunciato a un compenso pari a 3mila 672 euro a favore del Comune di Pescara per realizzare interventi sul verde e le attrezzature del tracciato. L'allora sindaco Luciano D'Alfonso assegnò all'ingegner Sorgentone un «delicato incarico professionale» si legge nel documento «riguardante la verifica e il controllo delle concessioni demaniali balneari sulla riviera» della durata di un mese, dal 16 maggio al 15 giugno 2005. L'onorario, appunto 3mila 672 euro, non è stato incassato da Sorgentone ma rispedito al mittente con questa motivazione: «Suggerisco di utilizzare la somma, magari implementata con ulteriori fondi di bilancio, per migliorare le attrezzature, il verde e il comfort della strada parco». Ma oggi, a distanza di dodici anni, «non si sa nulla di dove siano quei fondi e come siano stati utilizzati. Di sicuro»chiosa Sorgentone, «non sono stati usati, come si evince dalle foto, per migliorare le condizioni della strada parco.