E’ massima allerta alla Regione: ritardi nella messa a punto dei rendiconti rischiano di mandare a carte quarantotto tutta l’attività amministrativa e contabile. E’ di ieri sera la mail riservata inviata dal capo di gabinetto di Luciano D’Alfonso a tutti i direttori. Una nota in cui si dice con chiarezza che la situazione finanziaria è disastrosa e che non ci sono ancora i consuntivi a partire dal 2013.
“Si è registrato un preoccupante disallineamento rispetto ai tempi indicati. Sussiste la necessità di concludere in tempi rapidi le attività di riaccertamento e di procedere all’approvazione in giunta di tutti i consuntivi arretrati, 2013, 2014, 2015, 2016”, scrive Fabrizio Bernardini.
Le conseguenze derivanti dalla mancata approvazione dei consuntivi sono gravissime e inficiano tutta l’attività della Regione. Ma soprattutto, ricorda il braccio destro di D’Alfonso, il blocco delle assunzioni:
“Tra le conseguenze non va trascurato, anzi va tenuta in debita considerazione, anche l’impossibilità, a causa della sanzione della legge 113, di procedere al rafforzamento amministrativo da tutti voi invocato per l’immissione di professionalità indispensabili alla gestione delle attività di particolare complessità”.
Insomma, senza rendiconti niente assunzioni. E questo si sapeva. Non lo sapeva forse la Regione che alla fine dello scorso anno ha mandato in pensione anticipata, pagando profumatamente il mancato preavviso, quasi duecento dipendenti dichiarando che c’era abbondanza di personale.
Oggi, Bernardini ricorda nella sua mail le prescrizioni della Corte dei conti, che ha più volte rimarcato
“l’irregolarità dei comportamenti contabili e gestionali della Regione e, da ultimo, nel documento di “Analisi del bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2016 – 2018 della regione Abruzzo” ha evidenziato che: presupposti fondamentali da tenere in considerazione nella valutazione del documento in esame, che già da soli costituiscono gravi irregolarità contabili, peraltro già contestate all’Ente con numerose deliberazioni, sono i notevoli ritardi che caratterizzano i comportamenti contabili e gestionali del medesimo. In particolare, i Revisori, al momento della redazione ed emanazione della legge di bilancio 2016-2018 – ma ciò si protrae anche al termine dell’esercizio 2016 (cioè al momento della redazione ed emanazione della successiva legge di bilancio 2017-2019) – accertano che: 1)la rendicontazione è ferma al 31.12.2013; 2)i bilanci previsionali 2014 e 2015 non risultano assestati; 3) l’attività di riaccertamento dei residui è stata condotta unicamente sui dati 2013 peraltro in modo approssimativo e con numerose lacune”.
Di conseguenza, ricorda Bernardini, i magistrati contabili hanno lamentato
“la limitata e parziale possibilità … di verificare pienamente e compiutamente l’attendibilità, la coerenza e la congruità contabile delle poste di bilancio preventivo ad esso/i direttamente riferibili, attesa la mancata formale approvazione dei rendiconti 2013 e 2014 e dell’esito dell’attività di riaccertamento ordinario e straordinario dei residui attivi e passivi”.
In pratica, un disastro. Alla vigilia delle ferie, Bernardini lancia l’allarme rosso:
“La Regione, adeguandosi al chiaro dato normativo prima ancora che alle indicazioni e sollecitazioni della Corte dei Conti, deve porre rimedio alle gravi irregolarità contabili derivanti dai notevoli ritardi accumulati e deve provvedere agli adempimenti senza approssimazioni e lacune”.
E invita tutti i direttori a “conferire priorità assoluta alle attività di riaccertamento in corso, richiedendo alle strutture da Voi dirette sforzi, concentrazioni e collaborazioni superiori a quelli normalmente esigibili”.
ps: si preannuncia un’estate caldissima per i dipendenti regionali. Ma il limite massimo indicato dai revisori per l’approvazione del bilancio, la fine di giugno, è stato già ampiamente superato. Ma insomma, non ci riescono proprio a far quadrare i conti.