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Pescara, 24/07/2024
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Data: 07/07/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Flashmob di protesta. In piazza dopo il caso ombrelline

PESCARA «Vergogna, vergogna!» scandiscono in coro una cinquantina di donne mentre impugnano orgogliose gli ombrelli colorati, rigorosamente aperti e rivolti verso il limpido cielo estivo. «Questo te lo porti tu», aggiungono a testa alta, immaginando di avere di fronte il presidente della Regione Luciano D'Alfonso mentre siede in poltrona durante quel famoso incontro di Sulmona che tanto ha fatto discutere. Il flash mob con gli ombrelli colorati «per il rispetto delle donne e l'autonomia individuale» si è tenuto ieri pomeriggio in piazza Muzii, a Pescara. A promuovere l'iniziativa un comitato spontaneo formato da sindacaliste, attiviste per le pari opportunità, ambientaliste e semplici cittadine, accorse in centro per far sentire la propria voce a quei rappresentanti regionali e nazionali del mondo delle istituzioni che durante l'incontro pubblico all'aperto nell'ambito della "Fonderia Abruzzo" hanno «utilizzato giovani donne a mo' di gazebi umani». Una caduta di stile avallata dall'imprevisto della pioggia.«Ritrovarci in queste situazioni non ci sta bene», annuncia Emilia Di Nicola (Cgil Pescara) mentre stringe il suo ombrello giallo, «dovremmo andare a protestare sotto la Regione perché culturalmente questa situazione è vergognosa e degradante». Poco più avanti tante altre donne «indignate» per quella che definiscono «una barbarie»: la consigliera di parità Alessandra Genco, la presidente della commissione regionale Pari opportunità Gemma Andreini, la direttrice dell'orchestra femminile del Mediterraneo Antonella De Angelis, l'ambientalista Loredana Di Paola. E poi i volti fermi di Marzia Morrone, Loretta Tobia, Viola Arcuri, Silvana Palumbi. Mescolati alla folla anche alcuni (pochissimi) uomini, come Renato Di Nicola e Roberto Ettorre, e bimbi. «Lo svilimento del ruolo della donne inizia da questi episodi», ribatte Carola Profeta, «ci ho pensato in Tribunale, mentre attendevo l'udienza del processo di Jennifer Sterlecchini. In Abruzzo le istituzioni per prime non danno il buon esempio, visto che sono pochissime le donne poste nei ruoli dirigenziali».«E' degradante che nessuno si sia ribellato», ragiona Renato Di Nicola, «le dichiarazioni di D'Alfonso poi denotano un aspetto ancora peggiore, ossia il delirio di onnipotenza».Intanto Ieri Michele Russo, organizzatore conMirus dell'evento a Sulmona ha commentato la vicenda: «Se sono sorpreso dalle polemiche? Mah, quando è scoppiata la pioggia non sono rimasto colpito dagli ombrelli accorsi per proteggere gli invitati. Ma dopo, col sole mi ha fatto un po' effetto. Però mi sembrano polemiche esagerate». Quanto alla presenza di volontari e dipendenti regionali, Russo ha spiegato che con un budget sotto i 40mila euro non era possibile garantire un servizio di hostess.

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