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Data: 07/07/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
«Vergogna, l'ombrello te lo tieni tu»

«Vergogna, vergogna, vergogna, l'ombrello te lo tieni tu», questo il grido delle donne protagoniste ieri sera del flashmob di piazza Muzii in risposta al governatore Luciano D'Alfonso per le ombrelline da lui schierate alla Fonderia di Sulmona - con il ministro De Vincenti e il presidente della regione Emilia Romagna Bonaccini sul palco - per riparare gli illustri ospiti da pioggia e sole. Immagine, quella, che ha evocato figure di geishe e che ha provocato un'indignazione che, attraverso i social, ha travalicato i confini. Non abbastanza, però, per convincere il governatore a fare ammenda ed è soprattutto questo che le donne ieri gli hanno rimproverato una volta di più. «bastava chiedesse scusa per chiudere la polemica, e dispiace anche non aver visto nessuna donna sul palco di Sulmona» ha commentato Gemma Andreini, presidente della Commissione pari opportunità della Regione.
Le donne del flashmob hanno dato vita a una gimkana tra gli alberi della piazza e si sono ritrovate tutte sulla gradinata, tenendo ombrelli fantasiosi: gialli, rossi, a fiori, celesti, a spicchi colorati e anche con i gufetti. Uno anche firmato: Coordinamento donne Rosciano. C'erano nel gruppo Emilia Di Nicola della Cgil, l'Arcigay Chieti, Viola Arcuri e Tatiana Fioretti moglie di Maurizio Acerbo. C'era la società civile che ha manifestato con determinazione, ma sorridendo. Un applauso della piazza ha salutato la conclusione del flashmob. Nella speranza che il messaggio sia arrivato forte e chiaro.

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