PESCARA«Sono gravi le negligenze contabili che vedono la Regione operare contro i principi di legalità. Una situazione non più tollerabile su cui chiamiamo in causa direttamente il Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni per chiedere, tramite missiva formale, il commissariamento del Governo D'Alfonso e salvare l'Abruzzo dall'inefficienza che sta devastando la Regione». A firmare la richiesta è il gruppo del M5S della Regione Abruzzo che si appella all'articolo 120, comma secondo della Costituzione Italiana, chiedendo che Gentiloni si sostituisca agli organi regionali. «Nonostante i ripetuti richiami di Corte dei Conti e Corte Costituzionale, questa Regione continua ad attuare comportamenti dilatori e omissivi che imprigionano i conti dell'Abruzzo in reiterate violazioni di legge» afferma Sara Marcozzi, intervenuta ieri insieme a Riccardo Mercante, Domenico Pettinari, Gianluca Ranieri, e Pietro Smargiassi. I 5 Stelle elencano gli 11 punti, legati alle complesse regole dei bilanci, e effermano che le «numerose novità normative in tema di contabilità appaiono svilite e svuotate dall'azione della giunta D'Alfonso. Il mancato riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi», dicono i 5 Stelle, «con la conseguente incapacità di determinare l'esatto ammontare del disavanzo d'esercizio (a oggi quantificabile in 574 milioni ai quali vanno te aggiunti i 174 milioni anticipazione di liquidità surrettiziamente non contabilizzati a disavanzo) non hanno ancora permesso la costituzione di un piano di copertura trentennale relativo all'eventuale e probabile maggiore disavanzo d'esercizio». Inoltre: «Dal primo maggio si è aggiunto il divieto di assunzioni di personale, fino a quando non abbiano adempiuto all'approvazione nel rispetto dei termini dei bilanci di previsione, dei rendiconti e del bilancio consolidato». Ma al M5s ribatte Silvio Paolucci: «A chi scomoda Gentiloni dico: voi non avete a cuore le sorti di questa regione», afferma l'assessore al Bilancio, «poiché se attuassimo le ricette da loro propalate dovremmo azzerare gli stanziamenti per il sociale e per i trasporti, con conseguenze gravissime sulla popolazione. Sarebbe semplicissimo operare con la scure», continua Paolucci, «ma a pagarne le conseguenze sarebbero i cittadini cui loro dicono tanto di tenere. E allora altro che nuovi ospedali: verrebbero a mancare persino i fondi per i disabili. E' arrivato il momento di dire che chi opera contro la sua regione deve dimettersi». L'assessore afferma infine che «entro settembre vi sarà il riallineamento dei conti. Nella legislatura precedente si utilizzavano le economie riprogrammate e le risorse da accantonare per ripianare il disavanzo, operazioni poi bocciate dalla Corte dei Conti. Noi abbiamo fatto approvare in Parlamento una legge per spalmare il debito in 10 anni, consentendoci di riuscire a garantire servizi di livello essenziale per le fasce più deboli».