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Pescara, 24/11/2024
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10/07/2017
Il Messaggero
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Atac, la scossa del dg Rota «Debito enorme, errori M5S» |
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«Sono sincero: il M5S a Roma ha sbagliato. Secondo me, l'amministrazione Raggi doveva denunciare la situazione dell'Atac un anno fa. Doveva farlo subito, appena eletta, anche perché da allora a oggi i debiti non sono aumentati ma la faccenda ormai è insostenibile: presto dovremo prendere delle decisioni nette». A parlare è Bruno Rota, dallo scorso aprile direttore generale dell'Atac dopo sei anni passati a raddrizzare l'Atm, l'azienda dei trasporti milanesi. Lo sfogo del manager, che è anche un gesto d'accusa verso il Campidoglio nonché l'annuncio di una svolta obbligata per la municipalizzata romana, è stato messo agli atti lontano dalla Capitale. Sabato Rota ha partecipato all'assemblea del M5S a Brescia - «sono qui come tecnico dei trasporti e non come attivista», ha messo subito le mani avanti - e forse pensava di essere lontano da occhi indiscreti. Ma non era così. La diretta streaming dell'appuntamento, trasmessa dal M5S lombardo e da altri semplici attivisti, è stata implacabile. E ha messo a nudo per la prima volta il punto di vista del manager. Il diggì, che ha passato i primi mesi a studiare le carte e a battagliare con Manuel Fantasia per ottenere le deleghe operative, ha gelato l'assemblea parlando del «caso Roma». Ha definito «mostruosa» la situazione trovata in via Prenestina. Un giudizio che si poggia sui conti della società partecipata al 100% dal Campidoglio. «Stiamo parlando di almeno 1,2 miliardi di debito collezionato tra il 2009-2015, per la precisione 1,184 miliardi. Un debito di dimensioni mostruose con cui è difficile, se non impossibile, convivere». LA RICETTA Rota pensa che la situazione sia «drammatica», per il trasporto pubblico romano, e che l'azienda con questo fardello sulle spalle «non possa andare più avanti» anche perché ci sono i fornitori che hanno chiuso i rubinetti e anzi «che ti inseguono». Ecco perché è pronto a portare alla sindaca Virginia Raggi un nuovo progetto di pianificazione industriale e un altro legato al personale. Dossier che per il momento rimangono segreti, anche se c'è da scommetterci che avranno un impatto non da poco per l'Atac, una società che tra disservizi e scioperi continua a non essere in cima ai cuori dei romani. I problemi sono tanti, troppi verrebbe da dire. «Prendiamo gli autobus - si è lasciato sfuggire Rota a Brescia - bisogna rivedere i cicli di manutenzione con un'azienda che intanto ha difficoltà a pagare i fornitori, ma qui ci sono mezzi vecchi anche di 13 anni, per i quali componenti non sono più sul mercato e quindi bisogna progettarli». Un quadro talmente complesso che meritava, secondo Rota, una diversa posizione della giunta Raggi fin dalle prime settimane di governo della Capitale. I TEMPI Il prossimo problema tecnico all'orizzonte si chiama bilancio 2016 che non è stato approvato entro il 30 aprile. Non solo. Ora il documento finanziario si appresta a scavallare anche la proroga di due mesi concessa per legge in caso di modifiche sostanziali, come la riclassificazione di alcune voci contabili. L'assemblea dei soci che dovrà votare il consuntivo infatti è stata calendarizzata in prima convocazione per il prossimo 28 luglio (in seconda convocazione per il 31). Quindi un mese dopo la dead line del 30 giugno. E, come annunciato dall'assessore alle partecipate Massimo Colomban, il rischio che anche quest'anno chiuda in perdita è molto concreto.
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