PESCARA«I sedimenti derivanti dal dragaggio del porto di Ortona saranno in parte (342.694 metri cubi) immersi nel mare di fronte a Pescara e Montesilvano». Lo rivela il Forum Abruzzese dei Movimenti per l'Acqua che ha cominciato a studiare il progetto per il dragaggio di 738.944 metri cubi di materiale dal porto di Ortona, presentato dal Comune alla Regione per la procedura di verifica di assoggettabilità a Valutazione di impatto ambientale. Annunciando che le osservazioni possono essere presentate entro il 20 agosto, il Forum ricorda che «l'immersione in mare deve essere considerata, sulla base delle normative, come l'opzione estrema». Questo perché l'Adriatico non può essere valutato «alla stregua di un sito di discarica, essendo già fortemente sotto pressione». Il materiale di dragaggio, sottolinea il Forum, «deve essere riutilizzato nel migliore dei modi e ci pare che in questo senso il progetto sia carente», visto che la metà del materiale «verrebbe immersa in mare». Il Forum contesta due aspetti, e cioè «lo sconvolgimento del substrato, generato dalla sedimentazione in poco tempo di grandi quantità di materiali, e la torbidità derivante da queste operazioni, che può viaggiare nell'acqua per decine di chilometri». A proposito di torbidità, nel fiume Pescara sono ben visibili delle grandi chiazze, di colore scuro e di colore chiaro, vicino alle banchine, sia nord che sud. Con il passare dei giorni sono diventate sempre più evidenti, probabilmente a causa delle alte temperature, esattamente come è già accaduto negli anni passati, sempre d'estate. Impossibile non notare il materiale che emerge a pelo d'acqua sia all'altezza della rotatoria di via Paolucci sia nella zona del ponte del mare.