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Data: 11/07/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Statali, per i furbetti del cartellino sì definitivo ai licenziamenti sprint

ROMA Il primo furbetto licenziato con le nuove regole, era stato pizzicato a Roma solo qualche mese dopo l'approvazione in prima battuta della legge Madia. Timbrava l'entrata, poi spariva, salvo poi puntualmente ripresentarsi al tornello solo per passare il badge per l'uscita. Nell'ultimo anno, da quando cioè le nuove regole sono state in vigore, le cronache si sono riempite di dipendenti pubblici colti sul fatto a timbrare il cartellino e poi a marinare il lavoro. C'è stato l'operaio del Comune che andava a coltivare l'orto, l'impiegata trovata al Bar a bere camomilla invece che in ufficio o i dipendenti che andavano a pranzo dimenticando di passare il badge. Parlando qualche settimana fa al Forum della Pubblica amministrazione, la ministra della funzione pubblica, Marianna Madia, aveva indicato in «più o meno 20 casi», quelli monitorati dal sul dicastero di furbetti licenziati usando la norma che prevede la sospensione dal lavoro entro le 48 ore e una procedura accelerata di 30 giorni per la conclusione del procedimento disciplinare. In realtà, il conto potrebbe essere per difetto. Anche perché le singole amministrazioni che licenziano i propri dipendenti infedeli, fino ad oggi non sono state obbligate a comunicare i dati all'Ispettorato del ministero. Un obbligo che invece ci sarà a partire da oggi. Ieri il consiglio dei ministri ha dato il via libera definitivo al decreto «correttivo ed integrativo» della legge sui furbetti. Un provvedimento che si era reso necessario dopo la bocciatura del novembre dello scorso anno da parte della Corte Costituzionale, di alcuni decreti attuativi della riforma della pubblica amministrazione approvati, aveva detto la Consulta, senza l'intesa preventiva con le Regioni.
LA DECISIONE
In realtà, nonostante lo stop, le parti essenziali della normativa erano rimaste in vigore e anche i provvedimenti di licenziamento erano stati convalidati. Il nuovo testo approvato ieri, e sul quale sia la conferenza Stato-Regioni che la conferenza Unificata, hanno dato il via libera, introduce pochissime novità. La principale, come detto, è l'obbligo di carattere generale per le pubbliche amministrazioni che impone la comunicazione all'Ispettorato per la funzione pubblica dell'avvio e della conclusione dei procedimenti disciplinari e del relativo esito. Questo, spiega un comunicato di Palazzo Chigi, per consentire un efficace e tempestivo monitoraggio. Dunque gli atti di avvio e conclusione del procedimento disciplinare, nonché l'eventuale provvedimento di sospensione cautelare del dipendente dovranno essere comunicati dall'ufficio competente di ogni amministrazione, per via telematica, all'Ispettorato per la funzione pubblica, entro venti giorni dalla loro adozione. Una volta che i dati dei licenziamenti dei furbetti inizieranno ad affluire, è probabile che la stima di 20 casi fatta dalla Madia debba essere aggiornata. Basta leggere le cronache degli ultimi giorni che dal Casertano (a Frignano metà dei dipendenti, 35 su 70, sono indagati per assenteismo) al municipio di Piacenza (22 su un totale di 50 dipendenti indagati sono stati sospesi dal servizio), si sono riempite di furbetti.

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