L’assemblea generale della Cgil ha sancito una ritrovata unità e una nuova fase di distensione dei rapporti tra la confederazione e la Fiom, la categoria che da sempre rappresenta un peso massimo nell’organizzazione. È stata la proposta di inserire Maurizio Landini nella segreteria ad ufficializzare il cambio di clima. Ad
avanzare la “candidatura” è stata la stessa numero uno della Cgil, Susanna
Camusso, che, davanti ad oltre 330 delegati, ha però specificato come l'indicazione sia stata condivisa da tutto il gruppo dirigente della Cgil.

Nuova fase nei rapporti interni
Si chiude quindi una lunga stagione di tensioni, che ha toccato l’apice durante i primi tempi del Governo Renzi e con la firma dell’accordo sulla rappresentanza sindacale nel 2014. Tensioni continuate fino a investire la concezione stessa del ruolo del sindacato nella società. Il vento però ha cominciato a cambiare direzione con le battaglie comuni sui voucher e sulla Carta per i diritti del lavoro. Domani l’assemblea voterà ma l’esito sembra scontato. Landini supererà ampiamente la maggioranza assoluta, l’asticella dovrebbe andare oltre il 70-75%.

Staffetta al vertice della Fiom
Tanto che è già pronta la staffetta per il vertice dei metalmeccanici. Venerdì è infatti attesa l’elezione di Francesca Re David alla guida delle tute blu. Classe '59, romana, laureata in storia, con una carriera nel sindacato iniziata 30 anni fa, sarebbe la prima donna leader nella storia delle Fiom. Con l’ingresso di Landini nella segretaria della Cgil la componente femminile torna in minoranza, seppure nel rispetto dello Statuto del sindacato, che pone come tetto il 40%.

Mandato di Camusso in scadenza
A novembre 2018 scade il mandato, il secondo, di Camusso. Ipotesi di successori circolano già da tempo, tra i nomi che più ricorrono ci sono quelli di Vincenzo Colla, segretario confederale, e Serena Sorrentino, a capo degli statali della Cgil. Quest'ultima sembra anche corrispondere al profilo che l’attuale numero uno più caldeggia.