L'AQUILA Arriva benzina per la macchina della ricostruzione. Il Cipe ha deliberato lo stanziamento di 667 milioni destinati al Comune dell'Aquila per la riparazione degli immobili privati e oltre 35 milioni vanno all'Ater, per finanziare il piano 2017 che permetterà a 158 famiglie di rientrare nelle loro case lasciate dopo il sisma del 2009.I fondi vengono dalla legge di stabilità 2015 (legge 190/2014) che ha assegnato al sisma dell'Abruzzo 5.1 miliardi fino al 2020. Ci sono anche circa 150 milioni per gli altri Comuni del cratere sismico e altri 48 per quelli fuori cratere. Inoltre, è previsto un contributo straordinario di 41 milioni, per coprire le minori entrate fiscali relative alla Tasi, la tassa sui rifiuti, e le maggiori spese sostenute in seguito al post-sisma. Per avere le risorse in cassa, occorrerà attendere la bollinatura della delibera da parte della Corte dei Conti, entro un massimo di 90 giorni, e la successiva pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. La notizia degli ulteriori stanziamenti è stata diffusa dall'ex assessore alla Ricostruzione, Pietro Di Stefano, che sottolinea come il Cipe abbia premiato il lavoro svolto finora, nel finanziare a buon ritmo le pratiche dei cittadini. Per quanto riguarda gli alloggi Ater, necessariamente il piano di interventi slitterà al 2018 a causa dei tempi burocratici, ma secondo l'amministratore unico dell'ente, Francesca Aloisi, si tratta di un ottimo segnale da parte del governo.COMUNE. Con i 667 milioni deliberati dal Cipe nella seduta di due giorni fa, il Comune del capoluogo di regione può contare, aggiungendo il residuo delle passate assegnazioni, su 800 milioni, che diventeranno fruibili nei prossimi mesi per ricostruire o riparare le abitazioni ancora danneggiate. «Una buona notizia», annuncia l'ex assessore Di Stefano, «che premia il lavoro fatto lo scorso anno e i primi mesi di quello in corso dagli uffici per la ricostruzione, ma anche la mia azione quotidiana di pungolo, visto che non mi sono mai tirato indietro quando c'erano cose da dire. Infatti le assegnazioni del Cipe avvengono in base alle risultanze del monitoraggio della spesa e tendono a "premiare" il lavoro svolto e l'attenzione messa nel finanziare quante più pratiche possibili. Un abbassamento sul fronte della spesa determina in automatico minori assegnazioni per l'anno successivo, con il rischio di arrivare a una progressiva riduzione nel finanziamento dei cantieri della ricostruzione. Questo rischio è stato evitato», conclude Di Stefano, «e il Comune dell'Aquila ora può contare su oltre 800 milioni».ATER. Per l'edilizia residenziale pubblica il Cipe ha deliberato l'approvazione del piano 2017, per un costo complessivo di oltre 35 milioni, che corrisponde a 11 interventi, delegati al Provveditorato alle Opere pubbliche (19 milioni) e altri 4 di competenza della stessa Ater (16 milioni). Tali interventi comprendono un numero complessivo di 158 alloggi, di cui 128 di proprietà dell'ente e 30 di proprietà privata, in quanti riscattati. Il piano è stato predisposto dall'Ater e dalla Regione. «È un ottimo segnale», affermano l'amministratore unico Francesca Aloisi e il direttore generale Venanzio Gizzi, «che fa ben sperare nella volontà da parte del governo di proseguire nel finanziamento del settore dell'edilizia residenziale pubblica, tanto importante per L'Aquila in questo momento. Si attende, a questo punto, la bollinatura della delibera da parte della Corte dei Conti e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Chiaramente, a causa dei tempi burocratici stabili per legge, l'annualità 2017 slitterà purtroppo al 2018». Aloisi e Gizzi ringraziano la Regione, l'ufficio speciale per la ricostruzione dell'Aquila e la struttura di missione della presidenza del consiglio dei ministri, «che hanno contribuito a rendere possibile l'approvazione del programma annuale e pluriennale degli interventi».