PESCARA - I soldi per la messa in sicurezza della A24 e A25 arrivano da un emendamento al Decreto per il Sud che destina 250milioni alla società concessionaria Strada dei parchi. Per il governo e la società del gruppo Toto si chiude così una partita decisiva che nella precedente manovrina di Palazzo Chigi aveva trovato l'intoppo del contenzioso con Anas, per altro già risolto dal Tribunale amministrativo sulla vicenda della destinazione degli oneri concessori per le annualità pregresse. Il nuovo finanziamento inserito nel Decreto per il Mezzogiorno consentirà dunque di agire immediatamente sui tratti autostradali che collegano il Lazio all'Abruzzo, gravati dall'emergenza sismica. I terremoti che si sono susseguiti tra il 2009 e il gennaio scorso, hanno infatti reso quantomai urgenti i lavori di messa in sicurezza della infrastruttura. L'emendamento, depositato nella 5a Commissione del Senato, prevede un finanziamento di 50milioni l'anno per cinque annualità, dal 2021 al 2025. Risorse che verranno prelevate dal Fondo di Sviluppo e coesione 2014-2020. Questo, come specificato nello stesso emendamento, comporterà un aggiornamento del piano economico finanziario della società concessionaria, già previsto nella manovra finanziaria dell'aprile scorso con la sospensione del pagamento delle rate di concessione, in un primo momento vantate dall'Anas (vecchia concessionaria) a scapito del governo, prima del pronunciamento del Tar. In questo caso si era trattato di uno stanziamento di 111,7milioni arrivato sotto forma di anticipazione finanziaria ed erogato in tre tranche: dal 2028 al 2030. La novità dell'emendamento al Decreto Mezzogiorno interessa l'utenza anche sotto un altro aspetto: viene escluso l'aumento dei pedaggi autostradali per il recupero dei finanziamenti destinati alla messa in sicurezza della A24 e della A25. Per altro, i lavori sull'infrastruttura da parte della concessionaria, soprattutto per il monitoraggio dei viadotti e delle gallerie (i più soggetti al rischio sismico), sono già in corso da tempo. Recentemente era stato il Ministro per le Infrastrutture, Graziano Delrio, a sollecitare l'urgenza dell'intervento sulle due autostrade, anche a costo «di fare ingoiare qualche mal di pancia ad Anas».