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Pescara, 24/11/2024
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Data: 14/07/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Il centrosinistra è già spaccato vertice infuocato sulle nomine. Contestata l'ipotesi di attribuire la guida della coalizione ad Americo Di Benedetto

E' un centrosinistra quantomai dilaniato quello che oggi siederà per la prima volta dopo dieci anni tra i banchi dell'opposizione in Consiglio comunale. Scorie del voto che hanno prodotto una clamorosa spaccatura, l'altra sera, nel vertice di coalizione che avrebbe dovuto semplicemente fissare i due o tre paletti in sospeso: l'eventuale leadership in capo ad Americo Di Benedetto e le tre caselle a disposizione, vice presidenza dell'assise, presidenza della commissione Garanzia e controllo, componente della commissione elettorale. Insomma, come è facile intuire: una gran rissa per pochi spiccioli, o quasi. Perché di gran rissa trattasi. Il vertice dell'altra sera è andato avanti tra veleni e accuse incrociate, chiaro sintomo di una resa dei conti post voto tutt'ora in corsa. In sostanza Di Benedetto si è presentato con una linea piuttosto definita: lui capo dell'opposizione de facto; Angelo Mancini di Cambiare Insieme alla vice presidenza del Consiglio; Stefano Palumbo alla commissione Garanzia e controllo; Emanuela Iorio alla commissione elettorale (ma l'ex assessore si è presentata in riunione chiedendo la vice presidenza in forza dell'essere stata la più votata del Pd). In questo progetto va considerata anche la candidatura di Lelio De Santis alla Provincia.
Il banco, però, è saltato subito. Perché ovviamente la lista civica allestita da Di Benedetto, Il Passo possibile, ha messo sul tavolo gli oltre 3 mila voti conquistati che sono valsi l'8,5%. E quindi Paolo Romano ed Elia Serpetti, gli eletti dalla lista, hanno rivendicato la posizione. A questo va aggiunto che Articolo 1, per bocca di Fabio Ranieri, ha criticato l'ipotesi del coordinamento della coalizione in capo a Di Benedetto e ha proposto ufficialmente Giustino Masciocco alla commissione Garanzia e controllo. A quel punto l'ex candidato sindaco ha tentato la strada di incontri bilaterali con le varie forze, per trovare una quadra. Angelo Mancini ha abbandonato la riunione molto presto, polemicamente, insieme a Enrico Verini. Stessa cosa hanno fatto gli esponenti di Articolo 1. Di Benedetto ha tentato fino all'ultimo di incasellare le pedine per trovare una sintesi, fino a che tutto è saltato sull'ultima proposta che prevedeva Elia Serpetti alla commissione elettorale. Il tavolo è definitivamente saltato in tarda serata, quando la discussione era diventata ormai logora e priva di interlocutori, ed è stato aggiornato a ieri sera dopo le 19: si ragiona su Palumbo in commissione Garanzia, Mancini vice presidente dell'assise, Serpetti in commissione elettorale. Gli effetti pratici della discussione si vedranno però solo oggi in Consiglio comunale. Post al veleno anche su Facebook. Carlo Benedetti: «Quante altre riunioni di coalizione dovranno fare prima di prendere atto del disastro provocato e dichiarare la propria estinzione politica!». Antonio Nardantonio, Pd: «Di solito per ripartire si cambia allenatore». Enrico Verini: «Tutto nasce dai problemi interni del Pd. E sono 4 mesi che siamo costretti a subire le contraddizioni e i litigi che animano questo partito all'Aquila. Io direi che è ora di finirla». Stefano Palumbo, Pd: «La politica va salvata da se stessa». Gran caos, insomma. E oggi si va in aula.

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