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Data: 17/07/2017
Testata giornalistica: Il Centro
La Corte dei Conti richiama la Regione: «Bilancio critico» rilievi sul documento di previsione 2016

L'AQUILA C'è un miliardo «anomalo», nel bilancio di previsione 2016 della Regione, oltre a «inadempimenti in grado di influenzare sostanzialmente e condizionare in maniera determinante tutti gli equilibri e gli assetti su cui l'ente basa la propria sussistenza». È durissimo il giudizio che la sezione regionale di controllo della Corte dei conti riserva al documento contabile, che parla di oltre 8 miliardi di euro quale totale delle entrate, e un miliardo e mezzo a titolo di avanzo presunto. «Va tuttavia evidenziata», si legge nella relazione approvata lo scorso 13 luglio, «un'anomala previsione, sia in entrata, che in uscita, di un miliardo di euro di anticipazione di cassa, rimasta poi inutilizzata fino a fine esercizio». All'adunanza di 4 giorni fa hanno partecipato, oltre al presidente della Giunta, Luciano D'Alfonso e al presidente del Consiglio Giuseppe Di Pangrazio, anche Fabrizio Bernardini, capo del dipartimento risorse e organizzazione, Ebron D'Aristotile, dirigente servizio bilancio, Paolo Costanzi, direttore delle attività amministrative del Consiglio e i componenti del collegio dei revisori, Stefano Fraticelli, Giuseppe Castelli e Ottaviana Giagnoli. Un bilancio, si legge nella relazione rimessa alla presidenza del Consiglio dei ministri (come previsto dalle disposizioni in materia di finanza e funzionamento degli enti territoriali), in cui si evidenzia complessivamente «una radicale disattenzione per la riforma dell'armonizzazione», entrata in vigore nel 2015 per garantire leggibilità, trasparenza e confrontabilità dei bilanci degli enti locali. La Regione non si è dotata di nuovi strumenti normativi contabili, dice la Corte dei conti, e soprattutto, non ha ancora risolto alcune criticità già segnalate in precedenza. «Con una rendicontazione ferma al 31 dicembre 2012, i bilanci preventivi a seguire sono stati approvati considerando una situazione contabile presunta, mai aggiornata, basata su avanzi mai assestati». I giudici del controllo scendono ancora di più nei particolari sostenendo che anche «che l'equilibrio del bilancio 2016, come per i precedenti (ed anche per il 2017), è garantito attraverso l'iscrizione di un avanzo di amministrazione del tutto presunto». La conseguenza, secondo la sezione, è «che la costruzione degli equilibri nel bilancio esaminato è solo formale». Nel corso dell'adunanza D'Alfonso ha evidenziato le esigenze a cui si è trovata a far fronte la Regione, tenuta a soddisfare i bisogni dei cittadini. La sezione, si è detta d'accordo sul fatto che il vincolo di bilancio non può essere una scusante per evitare di dare attuazione ai diritti essenziali della popolazione, ma ha tenuto tuttavia a precisare che «tale assunto non va interpretato nel senso che la finalità giustifica generalizzate violazioni dei principi di copertura e di equilibrio di bilancio, ma nel senso che è onere dell'Amministrazione regionale trovare le maglie per dare attuazione prima ai diritti essenziali e dopo, eventualmente, ad altre spese che non hanno lo stesso livello di esigenza sociale». Per l'assessore al Bilancio Silvio Paolucci, è solo questione di tempistica: «Stiamo riallineando e lo faremo», dice.

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