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Pescara, 24/07/2024
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Data: 17/07/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Strada dei Parchi: «Sbagliato dirottare i fondi all'Anas»

L'AQUILA La messa in sicurezza urgente delle autostrade A24 e A25 e il piano antiscalinamento «sono interventi urgenti e decisivi per continuare a garantire la sicurezza dell'autostrada che ha superato tre terremoti in pochi anni: questo tipo di intervento rischia però di ricadere sulle spalle degli automobilisti sotto forma di aumento tariffario». A sostenerlo è il gestore delle due tratte, Strada dei Parchi, all'indomani dell'annuncio, da parte della Regione del ricorso alla Corte costituzionale contro l'articolo 52 quinquies del Decreto legge n. 50 del 24 aprile scorso per evitare l'addebito all'utenza dei costi degli interventi.
«Le convenzioni autostradali - spiega Strada dei Parchi- prevedono infatti che tutti gli investimenti in manutenzione si debbano finanziare con le tariffe. Vale per Strada dei Parchi come per tutte le altre concessionarie del Paese. Vista l'eccezionalità della situazione di A24 e A25, il Governo aveva però predisposto un emendamento alla legge di stabilità, che puntava ad evitare la beffa che gli interventi di messa in sicurezza sismica li pagassero gli automobilisti delle aree colpite dal terremoto. Così il Governo aveva pensato di destinare parte delle annualità dei canoni di A24 e A25 (per 57 milioni l'anno) proprio ai lavori d'emergenza sismica». «Ma con blitz parlamentare- sottolinea la società- quel provvedimento è stato stravolto. Attribuendo ad Anas i canoni di concessione, che invece per legge devono essere destinati allo Stato, che è il proprietario e concedente dell'autostrada. L'Anas non ha nessuna competenza, neanche di autorità di controllo sulle autostrade. Con la modifica blitz si è andati oltre: anche per gli anni a venire sono stati dirottati altrove i fondi che il governo poteva impiegare su A25 e A24 per la messa in sicurezza. Stravolgendo il senso stesso del primo emendamento del Governo. Al punto che il rischio che il costo dei lavori d'urgenza ricadano sulle spalle degli automobilisti è diventato più che reale».

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