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Data: 17/07/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Trasporti, l'odissea scioperi: un altro giovedì di passione

Quindici scioperi del trasporto pubblico in poco più di sei mesi. E giovedì ci sarà il sedicesimo. Per un'azienda come Atac, che assicura un servizio sempre più scadente come anche il recente incidente sulla metro ha mostrato, è una sorta di corsa a perdifiato verso il baratro. Il direttore generale dell'azienda, Bruno Rota, ha denunciato che ormai il punto di non ritorno è vicino, con un debito di 1,2 miliardi di euro. Per ogni sciopero si rischia una perdita secca di 800 mila euro, eppure il più classico dei balletti sul Titanic va avanti, con le mini sigle sindacali che continuano, due volte al mese, a fermare il trasporto pubblico a Roma. Il prossimo sciopero è stato fissato per giovedì. Anche in questo caso è stato proclamato da sigle con non molti iscritti(Faisa Confail, Sul, Orsa e Usb) che però giocano sull'effetto a catena delle adesioni, magari nei posti chiave, per bloccare metropolitane, ferrovie concesse e autobus.

LE SIGLE Partiamo da ciò che succederà giovedì, quando si rischierà anche la paralisi del traffico in alcune zone della Capitale come è già avvenuto in occasione dello sciopero di dieci giorni fa. Spiegano ad Atac: «Giovedì trasporto pubblico a rischio per gli scioperi, a carattere nazionale e locale, sulla rete Atac e sui bus periferici gestiti dalla Roma Tpl. I collegamenti Atac (bus, tram, metropolitane, ferrovie Roma-Lido, Termini-Centocelle e Roma-Civita Castellana-Viterbo) saranno interessati dalle agitazioni nazionali di 24 ore, proclamate dai sindacati Faisa Confail e Sul, e da quelle locali dell'Orsa e dell'Usb, rispettivamente di 24 e 4 ore (8,30-12,30). Le proteste di 24 ore di Faisa Confail e Sul e quella di 4 ore dell'Usb riguarderanno anche i bus periferici gestiti dalla Roma Tpl». Durante gli scioperi di 24 ore saranno in vigore le fasce di garanzia: il servizio sarà regolare fino alle 8,30 e dalle 17 alle 20.

IL RITMO L'astensione dal lavoro potrebbe avere effetti anche su Cotral, che si occupa del trasporto extra urbano. Alla vigilia di questo ennesimo giovedì nero per il trasporto pubblico romano c'è solo una buona notizia: sarà l'ultimo sciopero estivo, visto che tra il 28 luglio e il 5 settembre non ci può essere l'astensione dal lavoro nel settore. Devono trascorrere almeno dieci giorni tra uno stop e l'altro, significa che dopo giovedì il prossimo sciopero potrà essere proclamato solo dopo il 5 settembre. Con questo ritmo, comunque Roma sul fronte di autobus e metro rischia di conteggiare a fine 2017 almeno 30 scioperi: con un utilizzo tanto inflazionato da una parte si sta svilendo questo strumento, che si è trasformato in uno sterile rituale, dall'altra si condannano i romani a un calvario costante. Il garante degli scioperi, Giuseppe Santoro Passarelli, ha osservato che è urgente un intervento del legislatore che vada a regolamentare il potere di indire uno sciopero da parte delle piccole sigle sindacali. Chiede di limitare questa possibilità solo ai sindacati che quanto meno rappresentino il 20 per cento dei dipendenti. Sono solo proposte, per ora resta la frammentazione e la possibilità per i mini sindacati di bloccare la Capitale ogni due settimane.

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