L'AQUILA - "È l’ora di scegliere coerentemente da che parte stare. Il governo si appresta ad approvare il Decreto Sud. Lo stesso interessa l’Abruzzo e gli abruzzesi in maniera dirimente. In gioco vi è la possibilità di mettere in sicurezza l’infrastruttura autostradale in maniera non impattante per gli utenti, abruzzesi e laziali. Le urgenze sono note a tutti. L’infrastruttura ha certamente subito danni dai terremoti di questi anni e certamente in quei casi, si è dimostrata unica possibilità di raggiungere territori martoriati. Nessuno può permettersi di rischiare oltre".
Lo affermano i sindacati dei trasporti di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Cisal.
"In campo vi sono due possibilità. Eseguire i lavori ammortizzandoli in tariffa o attraverso intervento pubblico, per un esigenza che certamente pubblica e collettiva appare".
"In queste ore al Senato è stato presentato un sub emendamento della senatrice Stefania Pezzopane che va in tale direzione. Uno strumento - proseguono i sindacati nella nota - che permette di reinvestire nell’infrastruttura parte importante dei ricavi da pedaggio, che altrimenti diluiti nei bilanci Anas non garantirebbero ai cittadini abruzzesi e laziali la sicurezza e l’infrastruttura che meritano".
"È una scelta certamente importante e che permette a tutti di uscire allo scoperto. Noi ci auguriamo che il sub emendamento posso trovare i numeri per dirimere definitivamente la controversia e per dare a tutti gli attori certezze. Al gestore le risorse necessarie, agli utenti tariffe sostenibili e infrastruttura sicura. Noi ogni anno assistiamo nel mese di gennaio alle oramai sterili polemiche sugli aumenti dei pedaggi. Noi che rappresentiamo i lavoratori di Strada dei Parchi, sappiamo che le tariffe in un periodo di crisi economica sono determinanti per il livello di fruibilità dell’infrastruttura. Certo la convenzione non poteva prevedere eventi naturali di tale impatto".
"Ora però se tutto ciò è vero bisogna scegliere. Bisogna scegliere e farlo coerentemente per i cittadini abruzzesi e laziali, che a tale infrastruttura non possono rinunciare e che non possono da soli attraverso le tariffe garantirne la messa in sicurezza. Noi - concludono i sindacati - ci auguriamo si possa decidere per gli interessi collettivi e che tale determinazione rientri appieno tra le priorità del Decreto Sud cosi come emendato".