PESCARA Conclusa l'edizione 2017 di "Fonderia Abruzzo", non è ancora possibile visionare la rendicontazione di Fonderia 2016, richiesta a luglio dello scorso anno dalla consigliera regionale M5s Sara Marcozzi. «Abbiamo a più riprese richiesto al Dipartimento Affari Europei e alla Direzione Generale della Regione la rendicontazione delle spese relative a Fonderia 2016. In pieno spirito collaborativo, abbiamo compreso la necessità - manifestata dall'allora direttore del Dipartimento Savini e dall'allora Direttore Generale Gerardis - di attendere i tempi tecnici necessari per il pagamento, la fatturazione e successiva rendicontazione ma ora la misura è colma e l'attesa diventa ingiustificata. E' assurdo che non si possa ancora visionare il rendiconto delle spese relative all'evento del 2016 nonostante si sia già concluso quello del 2017 e nonostante le reiterate audizioni da noi richieste in commissione di vigilanza».Dure le eccezioni che il M5s muove all'iniziativa organizzata dalla Presidenza della Regione: «Il M5s presta molta attenzione alla programmazione e alla destinazione dei fondi strutturali della Comunità Europea. La Fonderia, evento finanziato con fondi Fse, a detta degli organizzatori rappresenterebbe un laboratorio di idee ma da sempre, e ad ogni edizione sempre di più, sembra avere il solo scopo dell'autocelebrazione della persona del Presidente D'Alfonso. Vogliamo sapere quanto si è speso e come sono state utilizzate queste risorse dal momento che la legge ci dice che dovrebbero essere destinate da Regione Abruzzo per la comunicazione relativa ai bandi e non per la comunicazione personale del Presidente, come invece ci sembra». Poi rispunta la polemica degli ombrelli: «per quella Leopoldina estiva la cui edizione 2017 verrà ricordata solo per ragazze in piedi che reggono l'ombrello a uomini seduti». Marcozzi, lo scorso 6 luglio, ha deciso di interessare direttamente l'Autorità di Audit e Controllo Ispettivo Contabile «il cui riscontro mi è appena pervenuto», dice. «Dalla risposta dell'Autorità apprendiamo che Regione Abruzzo non avrebbe inviato la documentazione relativa al rendiconto delle spese dell'edizione 2016 neanche alla stessa Autorità di Controllo». La nota del 5 Stelle dà la stoccata finale: «Non comprendiamo il perché di tanta segretezza sui conti e non ci fermeremo fino a quando chiarezza non sarà fatta», annuncia la leader pentastellata che aggiunge: «Si tratta di procedure ben codificate dal "codice di condotta europeo sul partenariato" che l'Italia e la Regione Abruzzo hanno sottoscritto e che prevede un coinvolgimento sostanziale delle parti». E tutto ciò «per scongiurare l'intervento di lobby nascoste - conclude Marcozzi - La corretta sede istituzionale dove si sarebbero dovute svolgere le fasi di confronto e costruzione dei rispettivi fondi strutturali è il Comitato Regionale per il Coordinamento della Politica Regionale e non l'evento autocelebrativo del Presidente D'Alfonso».